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05.11.2015 - 23:300
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

Gobbi a Berna? Viaggio fra chi gongola... e chi trema

Caverzasio, Robbiani, Zali e Ghiggia tifano per Gobbi. L'opinione pubblica ticinese spaccata. E poi c'è chi gufa...

BELLINZONA - È la notizia bomba di oggi: Norman Gobbi potrebbe passare all'UDC e candidarsi per il posto lasciato libero da Eveline Widmer-Schlumpf in Consiglio federale. Se la notizia dovesse rivelarsi fondata, al ministro leghista si prospetta un mese di fuoco. Dapprima dovrebbe capire se la sua candidatura può realmente avere delle chance o meno, inutile candidarsi per poi fare una "figura da cioccolatai". Da valutare anche l'impatto di una non elezione, per Gobbi sarebbe uno smacco. Una volta scelto di correre Gobbi dovrebbe iniziare a tessere contatti e alleanze sotto il cupolone federale, obiettivo convincere almeno la metà dell'Assemblea federale sul proprio nome. Non un'impresa facile. Ma torniamo in Ticino, dove una parte della politica gongola all'idea di "Super Norman" in Consiglio federale, mentre altri esponenti politici un po' meno. Partiamo da chi gongola. In primis Daniele Caverzasio, che finirebbe dritto in Consiglio di Stato, e avrebbe tutto il tempo per farsi conoscere e apprezzare nelle vesta di ministro. È infatti lui il primo subentrante nella lista leghista. Di transenna sorriso anche sul volto di Massimiliano Robbiani, che a Mendrisio non avrebbe più rivali all'interno della Lega. Sarebbe felice anche Claudio Zali, il quale va sempre meno d'accordo con Gobbi. Ovviamente anche Battista Ghiggia spera in una candidatura del leghista, l'ipotesi non può che tirargli ulteriormente la sua votazione per il Consiglio degli Stati. Vediamo invece chi trema. Ci sono i due senatori uscenti: Filippo Lombardi potrebbe dire addio alle sue ambizioni, mentre Fabio Abate potrebbe subire la spinta che la candidatura Gobbi potrebbe dare a Ghiggia. A sperare in un fallimento del leghista potrebbe esserci anche Marco Chiesa. Fresco di elezione a Berna, di certo non ha le carte per candidarsi al Consiglio federale ora, ma con la presenza di Gobbi in governo potrebbe dire addio ad ogni velleità (mentre Pierre Rusconi, proprio per questo, se la riderebbe sotto i baffi). Addio al sogno Consiglio federale anche per Marco Romano e Ignazio Cassis, gli unici deputati ticinesi assieme a Lombardi con qualche aspirazione in tal senso. Naturalmente se dovessimo chiedere ad ognuno di loro direbbero senza remore che sperano in un'elezione di Gobbi. Infine c'è un'ulteriore ostacolo per il leghista: l'opinione pubblica ticinese. Gobbi è senza dubbi un politico profilato, le sue posizioni trovano i favori nella destra, mentre il centro e la sinistra quanto meno storcono il naso. Norman Gobbi, se eletto a Berna, non sarebbe solo un consigliere federale leghista trapiantato nell'UDC, sarebbe anche il consigliere federale ticinese. Colui che rappresenta il Cantone, e che dalle dimissioni di Flavio Cotti aspettiamo. Avere un ministro ticinese così profilato da un lato rafforzerebbe ulteriormente Lega e UDC, ma dall'altro dividerebbe l'opinione pubblica ticinese, che non si sentirebbe appieno rappresentata (analogamente a quanto sarebbe successo in caso di elezione di Marina Carobbio). E questo a Berna probabilmente lo sanno molto bene.
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