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12.11.2015 - 13:430
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

Pianificazione ospedaliera, Pronzini all’attacco: «sospendete Beltraminelli»

Il granconsigliere MPS evidenzia una «denuncia gravissima»: oltre la metà dei casi acuti potevano non essere ospedalizzati

BELLINZONA – A lanciare l’interrogativo è il deputato Matteo Pronzini (MPS), che evidenzia un dato preoccupante emerso dalla pianificazione ospedaliera attualmente in atto. Nel messaggio governativo del maggio 2014 si prevede la chiusura di 241 letti acuti con effetto immediato, in quanto – riassume il granconsigliere – di fatto verrebbero applicate delle cure inappropriate. In sostanza molti pazienti acuti (fatturati quindi dagli ospedali e dalle cliniche a tariffe molto più elevate) potrebbero in realtà venir curati diversamente. «I dati 2010 della Statistica medica evidenziavano un’anomalia dei dati ticinesi rispetto al resto della Svizzera», si legge infatti nel messaggio del Consiglio di Stato. «Un rigoroso lavoro di analisi su un campione significativo per caratteristiche, ma comunque assai limitato per numero di pazienti (circa 5'000 casi), ha permesso l’individuazione di 3'499 casi potenzialmente ri-attribuibili ad altri settori, caratterizzati anche da una degenza media di 15 giorni, dato che conferma indirettamente la loro estraneità al settore somatico-acuto. Di questi, 2'951 sono pazienti che potevano essere curati in modo appropriato in una struttura sub-acuta o addirittura in parte non essere ospedalizzati». Per Pronzini si tratta di una «denuncia gravissima. In pratica il Consiglio di Stato, ossia la massima autorità esecutiva istituzionale del Cantone, formula un'accusa pesantissima nei confronti del settore ospedaliero cantonale, sia pubblico che privato: quella in sostanza di aver frodato. E per di più almeno dal 2010». «Dire espressamente che 3'499 casi (il 70% di quelli esaminati!) sono stati fatturati come casi acuti quando in realtà non lo erano, e addirittura una parte di un sottogruppo di 2'951 pazienti (l'84.4% dei risultanti non acuti!) "potevano (...) non essere ospedalizzati" del tutto, significa sostanzialmente accusare il sistema ospedaliero cantonale, pubblico e privato, di furto, o in subordine appropriazione indebita, certamente di indebito arricchimento; con relativi reati connessi di amministrazione infedele, e a seguire falsità in documenti o falsità in certificati», continua Pronzini nella sua interrogazione. «A non averne dubbio, se comprovati, si tratta di reati penali». Il deputato del Movimento per il socialismo chiede quindi ora lumi sulla questione, chiedendo al Consiglio di Stato se questi esuberi sono stati “forzati” solo per una questione di risparmio da parte del Cantone. Pronzini chiede quindi se la Magistratura sia già intervenuta d’ufficio, e se gli assicuratori malattia, «così inopinatamente, ma autorevolmente, imbeccati dal Governo cantonale», abbiano già fatto valere pretese di risarcimento per danni subiti. «In questi fatti, potenzialmente di valenza penale, è coinvolto anche l'EOC, nel cui Consiglio di amministrazione siede anche un rappresentante del Governo cantonale», chiede ancora il deputato, chiedendo se il Consiglio di Stato non ritiene di sollevare con effetto immediato il proprio rappresentante in seno al Consiglio di amministrazione dell'EOC (cioè Paolo Beltraminelli). E infine Pronzini chiede se sia ancora opportuno lasciare la responsabilità del dossier della pianificazione ospedaliera al membro del Consiglio di amministrazione dell'EOC, «potenzialmente non estraneo ai gravi addebiti denunciati» nel messaggio governativo sulla pianificazione ospedaliera.
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