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27.11.2015 - 11:530
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

Cometta, «PLR, l'potesi fusione non andava sbandierata. E Cattaneo impari che esiste anche il grigio»

Secondo la ex vicepresidente liberale, una fusione tra PLR e PPD è lontana e andava discussa al proprio interno. Poi si scaglia contro Cattaneo. «Secondo la sua mentalità, o si è con lui o si è contro di lui».

BELLINZONA - Una fusione tra PLR e PPD? Impensabile, sino a poco tempo fa. Katya Cometta, ex vicepresidente liberale, ha pubblicato oggi su La Regione una sua opinione in merito. Le circostanze, però sono cambiate, con «l'arroccamento della Lega in Governo» e dunque i partiti storici devono rivedere le loro posizioni. Pur definendosi una paladina del proporzionale, Cometta ritiene come inevitabile un passaggio al maggioritario. «E con un maggioritario (di qualunque forma esso sia) occorrerà che Plr, Ppd e Ps riuniscano le forze per concentrarsi su alcuni fondamentali obiettivi comuni. Riuscire ad avere un’unità di intenti su anche poche ma essenziali visioni per il futuro del Cantone è l’unica vera carta che i tre partiti possono giocarsi a fronte del declino più o meno controllato che li coinvolge ormai da anni». Ma da qui a parlare di fusione... Prima di tutto, secondo Cometta, sono stati sbagliati i modi con cui si è iniziato a parlare di un possibile partito unico PLR-PPD. «È un tema che il PLR non avrebbe dovuto lanciare a mezzo stampa ad opera della coppia presidente-segretario. Merita, invece, di essere opportunamente discusso e sviscerato al proprio interno, ad iniziare dalla Direttiva, divenuta in questi ultimi anni, un’inutile appendice da riunire pro forma per ossequiare agli obblighi statutari». In alcuni comuni, infatti, la contrapposizione è ancora troppo marcata. E c'è l'incognita di chi sarà il presidente pipidino. «Se alla testa del PPD dovesse essere nominato un irriducibile alla Dadò o alla Regazzi i punti di incontro con il PLR sarebbero davvero pochini», è convinta Katya Cometta. Che non risparmia attacchi anche al presidente liberale. «Rocco Cattaneo alle perplessità espresse sulle sue uscite a mezzo stampa reagisce sempre come se gli si fossero pestati i piedi: scalcia e tuona “o con me o contro di me”. O è tutto bianco o è tutto nero. Ma in politica, in Ticino, nel PLR le cose non vanno così: c’è la bellezza dei toni del grigio da scoprire. Riuscire a far conciliare quel che sembra inconciliabile è un’arte che dà un sacco di soddisfazioni. Riscoprire il dialogo interno, anche acceso, ridarebbe slancio al dibattito che è sempre stato la forza del PLR. Beh, mi si dirà che numericamente non siamo messi poi così male rispetto al passato e ciò nonostante le idee a tratti balzane e pensate solo dal presidente». Importanti sono però anche i contenuti, lo spessore, l’entusiasmo delle retrovie e auspica un dialogo sui veri temi legati al futuro del Cantone.
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