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21.12.2015 - 11:520
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

«Con la canapa, il 90% dei pazienti sta meglio. E non posso prescriverla»

Il dottor Werner Nussbaumer ha consegnato le prime 1'000 firme a favore della legalizzazione della canapa medica. E ci spiega usi e benefici

BELLINZONA - Liberalizzare la canapa, soprattutto per usi medici, dove garantisce risultati su una lunga serie di patologie. Il dottor Werner Nussbaumer, pioniere in materia, ha presentato oggi alla Cancelleria dello Stato le prime 1'000 firme di una petizione in proposito. Tre pazienti hanno raccontato la loro esperienza. La canapa ha permesso loro di fare una vita pressoché normale: una donna afflitta dal morbo di Parkinson che riesce a camminare, una con una fibromialgia e un uomo epilettico che non sopportava i medicamenti tradizionali. «Il nostro scopo è sensibilizzare il Consigliere Federale Alain Berset, il quale riceverà una lettera che è partita stamattina, con le copie delle firme e la richiesta di fare un'ordinanza urgente per liberalizzare la canapa, in modo da poterla dare come qualsiasi altro medicamento senza sottostare a controlli complicati e lunghi, oltre che umilianti per medico e pazienti», spiega Nussbaumer. «Chiedo anche che mi si ridia la possibilità di somministrare la canapa medica, che mi è stata tolta a seguito di una decisione politica del Dipartimento Sanità e Socialità con un pretesto (dose alte date a pazienti tossicodipendenti, che poi sono stati curati e stanno bene)».La raccolta firme si limita a chiedere la liberalizzazione della canapa medica e non ludica, giusto?«Io personalmente sono per la liberalizzazione totale, per combattere la criminalità, per diminuire i costi che genera e per permettere di coltivare la Canapa in Ticino, dando un riscontro a chi la coltiva e a chi la lavora. Il protezionismo non ha mai portato a nulla di buono e seguirei l'esempio della California».Tornando a quella medica, che tipo di patologie si curano con la canapa? «Ce ne sono tantissime. L'uso principale è contro i dolori, contro le fibromialgie e gli spasmi muscolari, però ci sono degli studi che affermano come la cannabis vada bene per una ventina di patologie almeno, per l diabete per la psoriasi, per stimolare l'appetito, per l'epilessia, per dormire. Berna riconosce in particolar modo l'utilizzo contro i dolori e contro la sclerosi multipla».Si osservano effetti collaterali come con i medicinali tradizionali?«Non c'è l'effetto psicotropo, dato quando viene fumata, con il THC a livelli alti che va al cervello dando il senso del piacere. Con le gocce questo non è possibile perché il livello di THC resta basso. Nei miei primi 300 pazienti curati ho avuto un solo caso in cui non era sopportata, quando di solito si ricorre ai medicamenti naturali perché in tanti non sopportano la chimica. Chi viene da me ha provato di tutto e non l'ha tollerato oppure non ha avuto benefici, che ha trovato invece nella canapa».Probabilmente l'ostacolo maggiore che si incontra in una raccolta firme del genere è il pregiudizio, concorda?«Alcuni associano la canapa medica a quella ludica e dunque non firmano, ma sono pochi. Non è una raccolta firme organizzata, bensì spontanea. In un paio di mesi abbiamo raccolto 1'000 firme ma io ne voglio 10mila. Il mese prossimo porteremo le prossime 1'000 portando ancora l'esperienza di altri tre pazienti, e questo finché Berset fa questa ordinanza, comunque prevista. La sperimentazione a Berna dura ormai da tre anni e i risultati sono stati positivi. Non possiamo andare avanti in un regime e di sperimentazione controllata per tanti anni, se funziona si deve regolarizzare. Posso dare molti medicinali pericolosi, come la morfina, ma non una semplice canapa che non ha effetti collaterali. Anzi, il 90% sta meglio».
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