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27.01.2016 - 14:070
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

Gobbi: «è un caso che fa male»

Norman Gobbi commenta gli agghiaccianti post del sergente della polizia cantonale, mentre Noseda apre un incarto

BELLINONA – Non è tardata la reazione del presidente del Consiglio di Stato e direttore del Dipartimento delle istituzioni, Norman Gobbi, sul caso dei post razzisti, inneggianti al fascismo e al nazismo, da parte di un sergente della polizia cantonale, attivo presso il Centro di Cooperazione di polizia e doganale di Chiasso. A margine di una conferenza stampa, come riferito da Ticinonews, Gobbi ha affermato che il graduato «ha Ha disatteso il suo impegno, il suo dovere di avere una condotta corretta anche fuori dal lavoro e sul web». «È un caso che fa male», ha aggiunto Gobbi. «Ciò non significa che la polizia inciti all'odio. Si tratta di un singolo membro che però mette evidentemente ombra su tutto il corpo». Sul caso il comando della Polizia cantonale ha aperto un’inchiesta amministrativa, mentre il procuratore generale John Noseda ha aperto d’ufficio un fascicolo ipotizzando la violazione dell’articolo contro il razzismo del Codice penale.
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