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28.01.2016 - 16:590
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

Con il raddoppio, «più sicurezza per utenti e soccorritori»

In caso di raddoppio, la sicurezza all'interno del tunnel aumenterebbe? Sarebbe più facile intervenire in caso di incidente? Ci risponde il responsabile del corpo pompieri che si occupa della galleria

AIROLO - Fra i tanti aspetti che animano la discussione sulla votazione per il raddoppio del tunnel del Gottardo, quello della sicurezza non può essere trascurato. Ne abbiamo parlato con Fabrizio Lasia, comandante del centro di intervento del Gottardo, un corpo professionista che nel suo comprensorio ha anche il tunnel e le rampe da Amsteg a Faido.Quante volte siete chiamati a intervenire all'interno del tunnel?«Facciamo 100-150 interventi fra incendi e incidenti stradali su tutto il comprensorio, non ho le statistiche precise riguardo al tunnel. Al suo interno veniamo chiamati circa 300 volte all'anno, quasi uno al giorno, per gestire le panne dei veicoli leggeri». Quindi il vostro campo maggiore di intervento sono le panne? Che rischio comporta per voi l'intervento?«Ci sono diverse casistiche. Se la vettura si ferma in una nicchia è tutto più semplice, se invece si trova in mezzo alla carreggiata va messo in sicurezza il traffico, oltre che stare attenti per chi è coinvolto. C'è un rischio sia per noi soccorritori che per gli utenti. Si è confrontati col traffico inverso, se qualcuno perde il controllo del veicolo per qualsiasi motivo e invade l'altra corsia, con il livello di traffico che c'è è davvero un caso fortuito se non avviene una collisione frontale o laterale. E il pericolo delle auto che transitano in senso contrario c'è anche per noi che interveniamo, ed è difficile e rischioso, anche se fa parte del nostro lavoro: con un altro tipo di costruzione saremmo agevolati». Ci sta dicendo che in caso di raddoppio la sicurezza, per tutti, aumenterebbe?«Ci sarebbe meno pericolo prima di tutto per l'utente. Chiunque entra ha la paura di che cosa può succedere se perde il controllo della vettura. Con due corsie separate, il rischio di un frontale non esiste più. Anche per noi soccorritori possono esserci fumo, caos, code e vetture in senso contrario, e dobbiamo spostarci sull'altra carreggiata correndo pericoli. Il fumo è causa di quasi tutte le morti al Gottardo, con due canne se uno dei veicoli si incendia esso va nella direzione di marcia e chi arriva dopo non è più toccato. La sicurezza in caso di raddoppio aumenterebbe in modo notevole, calcolando che oggi come oggi a livello europeo una galleria come quella del Gottardo non può più essere costruita».Una perizia afferma che la sicurezza aumenterebbe col raddoppio, ma che se il traffico aumentasse anche solo del 3% il pericolo sarebbe addirittura maggiore rispetto ad ora. Cosa ne pensa?«Non so in base a che ottica. Parto dall'idea che se divido il flusso del traffico l'impatto frontale o laterale non esiste più, non ci sono più incroci dunque non vedo come il pericolo possa essere maggiore. In più va detto che all'entrata del tunnel del Gottardo c'è il "sistema a contagocce" che fa entrare solo mille veicoli all'ora. Anche suddividendo le canne esso rimane, e non vedo come potrebbe aumentare la capacità del tunnel. Attualmente le code si formano proprio per il sistema del contagocce, che fa entrare le quantità giuste per la sicurezza: in caso di raddoppio, varrebbe la stessa cosa».Per voi soccorritori, come cambierebbe il lavoro? «Avremmo più potenzialità per fare un intervento, con maggior sicurezza, minor tempo e migliore organizzazione. Per esempio, con una corsia prioritaria ne ho una destinata alle mie forze d'intervento, per cui passo anche se ci sono code e sono più rapido. Se c'è un grosso evento oggi la piazza sinistrata può essere organizzata solo all'esterno della galleria, al freddo o sotto la pioggia o anche la neve. Le luci blu sono separate fisicamente dall'evento, mentre un domani si potrebbe utilizzare il tubo sano per andare vicino a quanto successo e formare uno stato maggiore lì vicino tra i nostri soccorritori e quelli del Canton Uri. In caso invece di grosso incendio, potremmo decidere se usare la corsia pulita per andare più vicino oppure se entrare da un'altra porta di comunicazione». E se invece il popolo optasse per il no, la sicurezza diminuirà col passare del tempo?«Ciò che è sicuro è che bisognerà comunque mettere mano all'infrastruttura per metterla a giorno e per risanarla, ha bisogno di una manutenzione. Non posso esprimermi sul fatto che aumentino gli incidenti, possono esserci vent'anni di fortuna o può capitare qualcosa stasera. È questione di destino, se un conducente ha un colpo di sonno e invade l'altra corsia succede un incidente. Se tutti entrano responsabili e nessuno sbaglia, non accade nulla».
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