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03.02.2016 - 12:030
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

«Al momento del messaggio sui trasporti la tassa non era stata ancora stata votata in Gran Consiglio»

In una nota, Claudio Zali cerca di mettere a tacere chi parlava di ricatto dopo il taglio di 54 milioni. «Il voto sulla tassa di collegamento avrà un'influenza sugli investimenti nei traporti, ma evitiamo malintesi»

BELLINZONA - «Al momento del stesura del messaggio la tassa di collegamento non era ancora stata approvata dal parlamento, per questo motivo non poteva essere a suo tempo considerata", si legge in una nota diramata dal Consiglio di Stato e firmata da Claudio Zali in merito al risparmio di 54 milioni chiesto sulle spese preventivate nei trasporti. Dunque la richiesta è stata solamente formalizzata ieri. Il ministro vuole smentire chi aveva parlato di ricatto: se non approvate la tassa di collegamento, tagliamo i trasporti nelle zone periferiche, come aveva detto Fiorenzo Dadò. Gabriele Pinoja aveva reso noto come Zali avesse detto che con un provvedimento come il risparmio i ticinesi avrebbero capito l'utilità della tassa. «Durante l’audizione, chiesta dalla Commissione della gestione e delle finanze, il Consigliere di Stato Claudio Zali ha colto l’occasione per rendere attenti i commissari che, essendo la tassa di collegamento vincolata al trasporto pubblico, non si può sottacere che una sua mancata approvazione avrà un’influenza su questa voce contabile», prosegue la nota, che poi termina specificando come «il Governo ritiene doverosa questa precisazione nell’intento di assicurare la massima trasparenza nell’esame della richiesta di credito ed evitare altresì malintesi riguardo alle conseguenze di un eventuale rigetto della tassa di collegamento».
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