Pronzini: «senza collaborazione fra pubblico e privato, cade la Pianificazione»

A giugno si andrà alle urne su due temi che riguardano gli ospedali. Beltraminelli: «Non è un voto sulla Pianificazione, che non cambierà»

BELLINZONA - 13mila firme portate in Cancelleria su una barella, a simboleggiare che gli ospedali hanno bisogno di soccorso. Il referendum, sostenuto da MPS, PS, Verdi, sindacato VPOD e USS, mira a non rendere possibile la collaborazione fra pubblico e privato nel settore della sanità. Un ostacolo che potrebbe essere importante nel cammino verso la discussa Pianificazione ospedaliera. «La modifica della Legge sull’EOC è parte integrante della Pianificazione ospedaliera senza la possibilità di costituire delle Società anonime cade tutto il castello della Pianificazione», ha fatto notare Matteo Pronzini sul Corriere del Ticino Non è d'accordo il direttore del DSS Paolo Beltraminelli. «Il referendum non c’entra con la Pianificazione ospedaliera. Quanto ha deciso il Gran Consiglio con l’attribuzione dei mandati non è infatti oggetto di referendum e qualsiasi sia l’esito delle urne la Pianificazione non cambierà. Se però il popolo si esprimerà a favore quello che succederà è che ci sarà una dispersione dei mandati e quindi più costi, nonché una minor concentrazione di specialisti». E alcune collaborazioni col privato funzionano bene e sono utili allo sviluppo dell'EOC. In diversi hanno preso la parola, facendo notare come in Ticino la collaborazione fra pubblico e privato è già del 40%, superiore rispetto ad altri cantoni, oppure mettendo l'accento sugli ospedali delle valli. «Sono stati messi dei paletti, ma essi cadranno alla prima occasione», ha detto il liberale Franco Celio. Essi sono al centro di un'altra iniziativa, risalente al 2013 e portata avanti dall'MPS, su cui si voterà a giugno. "Giù le mani dagli ospedali", infatti, è volto a mantenere capillarmente il servizio pubblico ospedaliero su tutto il Cantone.