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23.02.2016 - 09:240
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

Il Gran Consiglio scende in... strada

Giornata dedicata a crediti per le strade ieri in Parlamento. Sì al credito di 9,6 milioni per la progettazione anticipata della variante 6A ma senza piano B

BELLINZONA - Ieri il tema delle strade ha tenuto banco in Gran Consiglio. I Parlamentari appoggiano la realizzazione del collegamento fra Bellinzona e Locarno con la variante scelta dall’Ufficio delle strade federale (USTRA) con la variante 6A, cioè una galleria fra Sant'Antonino e Quartino. Si doveva stanziare un credito di 9,6 milioni per l’allestimento del piano generale, e in aula i favorevoli sono stati 78, contro 3 contrari. Tutto liscio finché non si è iniziato a discutere del piano B, cioè un ulteriore mezzo milione da stanziare per altri studi in caso la Confederazione bocciasse la variante prevista. Sono molti i cantoni che desiderano investire sulle strade, e i 500mila franchi avrebbero permesso di ripartire subito senza perdere altro tempo per un collegamento ritenuto vitale per il Locarnese. «Non lasciamo nulla al caso», era stato l'appello ai colleghi da parte di uno dei relatori, il pipidino Fiorenzo Dadò. «Con questo credito aggiuntivo chiediamo di prepararci a ogni eventualità. Così il Dipartimento può tenersi le mani libere, senza eventualmente dover ripassare in parlamento per ripartire con un nuovo progetto», ha aggiunto l'altro relatore, il liberale Nicola Pini. Di avviso contrario però il Consigliere di Stato Claudio Zali, secondo cui «i 500mila franchi servirebbero solo a scoperchiare il vaso di Pandora. Se per 9,6 milioni siamo in grado di realizzare un progetto, per 10 milioni è impensabile averne due». Dunque, il leghista Bergonzoli (ieri assente per malattia, dunque l'emendamento è stato difeso da Balli) aveva proposto di stralciare il piano B, e 42 granconsiglieri sono stati d'accordo con lui. «Senza dubbio si tratta di una somma ingente in un periodo non florido per le finanze. Ma con tale investimento poniamo le basi affinché l’opera possa essere realizzata», così Nicola Pini ha commentato il credito di 9,6 milioni. Dadò ha sottolineato l'importanza del collegamento per lo sviluppo armonico del Cantone. «Con questo credito si ridà speranza al Locarnese», gli ha fatto eco il leghista Omar Balli. «Non si tratta di evitare le proteste dei Comuni, ma di rispettare il nostro paesaggio. Il Piano di Magadino ha un grande valore e sostenere la variante 6A è un atto lungimirante», ha aggiunto Bruno Storni del PS, mentre Gabriele Pinoja de La Destra ha parlato del più grande problema viario nella storia del Locarnese. Dubbioso solo il Verde Francesco Maggi, che ritiene che l'A2-A13 sia relegata in secondo piano dalle discussioni sul Gottardo. Sempre a proposito di strade, approvato anche lo stanziamento del credito quadro dotato di 163 milioni di franchi destinato alla conservazione del patrimonio stradale fino al 2019. Il finanziamento non sarà però per forza al riparo dalla manovra di risparmio di 180 milioni. «Il credito dovrà essere gestito fino ad esaurimento del periodo coperto e non sarà al riparo dal pacchetto di rientro strutturale che il Governo presenterà il prossimo aprile. Inoltre, il credito complessivo prevede anche una riserva di 10 milioni per eventi imponderabili e non si entrerà quindi nel merito di messaggi aggiuntivi riguardanti la manutenzione stradale per danni invernali o simili.», ha spiegato Daniele Caverzasio, che ha stilato il rapporto. In diversi hanno fatto notare come le esigenze del Cantone sarebbero maggiori, altri hanno sottolineato che si spende tanto ma lo si fa male.
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