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11.04.2016 - 13:180
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

Nuova puntata in casa UDC, Minotti ritira l'istanza contro la presidenza

Sono state ratificate le dimissioni di Del Don, che erano, in fondo, l'obiettivo. Minotti depone dunque l'ascia di guerra, anche perché le accuse si sono rivelate infondate

BELLINZONA - Fra i numeri e i vincitori e gli sconfitti delle elezioni comunali, spunta l'ennesimo capitolo della diatriba interna all'UDC. Qualche settimana fa, Paolo Camillo Minotti aveva presentato un'istanza che chiedeva l'annullamento dell'elezione di Piero Marchesi come presidente del partito e di Orlando Del Don come vice. Il motivo? Avrebbero votato persone non iscritte all'UDC, in particolare pazienti portati da Del Don e il leghista Seitz. Oggi, ratificate le dimissioni dello psichiatra bellinzonese (che erano arrivate già prima, in febbraio, di nuovo per i dissidi interni), ha deciso di ritirare l'istanza, prova che si trattava solamente di un'altra puntata dello scontro che oppone ormai da mesi Del Don ad Athos Ambrosini (Minotti, secondo l'ex capogruppo in Gran Consiglio, era inviato da Ambrosini). «Continuare avrebbe significato danneggiare l'armonia del partito. Il rischio di dover rifare tutto il congresso sarebbe stato controproducente e poco simpatico per il partito», ha spiegato a ticinoline. Tuto Rossi, altro pomo della discordia, non voluto da Ambrosini e sostenuto da Del Don, ha rappresentato la presidenza dell'UDC cantonale davanti al giudice in questa contesa interna ed ha spiegato come le accuse si sono rivelate prive di fondamento. Prima di tutto, il voto non è stato svolto per alzata di mano ma con uno scrutinio segreto. Il leghista Seitz era presente ma, non essendo iscritto al partito, non ha votato.
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