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27.04.2016 - 11:490
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

Robinson Crusoe, gli aborigeni, gli adolescenti indolenti e il comunismo: il reddito di base secondo Pamini

Al granconsigliere l'iniziativa non piace proprio: «distruggerebbe l'etica del lavoro e sarebbe finanziata da chi ha nonostante tutto un lavoro o un reddito pro capite»

BELLINZONA - Concedere un reddito di base incondizionato? Equivarrebbe a «istituzionalizzare il saccheggio da parte dei parassiti nei confronti di chi sceglie di lavorare e fa sacrifici». L'iniziativa in votazione 5 giugno non piace a Paolo Pamini, che sul Giornale del Popolo entra a gamba testa, parlando di «comunismo introdotto dalla porta di servizio» e di «slancio contro natura». Se passasse, l'iniziativa a suo dire distruggerebbe l'etica del lavoro. Secondo il granconsigliere de La Destra, c'è un solo merito nel testo, ovvero quello di far riflettere «sul funzionamento di una società e sul senso del lavoro». Per dare 2500 franchi a tutti al mese, la spesa sarebbe di 200 miliardi l'anno, di cui 25 dovrebbero venire da fonti ancora da stabilire. «Il reddito di base non piove dal cielo bensì viene finanziato da chi ciò nonostante lavora o ha reddito pro capite: ecco perché istituzionalizza il saccheggio, ben a differenza dell'attuale Stato sociale che, per quanto bulimico, almeno dà i propri sussidi a chi è in uno stato più o meno oggettivo di bisogno», prosegue Pamini, che come esempio va nella letteratura, con Robinson Crusoe, che non avrebbe potuto avere un reddito di base senza costringere a una parziale schiavitù Venerdì. Gli effetti peggiori sarebbero, a suo avviso, per i giovani, per cui ricevere un buon salario comporta sacrifici. «Già oggi troppi adolescenti sprecano i migliori anni della loro vita oziando alle spese dei genitori o addirittura di disoccupazione e assistenza». Un esempio di reddito di base incondizionato, ricorda Pamini, esiste in Australia, con lo stato che paga gli aborigeni. E essi partecipano alla vita sociale? No, anzi, molti diventano «casi sociali, alcolizzati, molestatori dei normali cittadini». Il comunismo, dovendo dare a ciascuno secondo le sue risorse, vedendo poi diminuire le risorse, introduce il lavoro forzato. Ciò che accadrebbe per Pamini, dove «lo Stato deciderà: Tizio il minatore, Caio il cuoco, Sempronio lo studioso».
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