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27.04.2016 - 16:350
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

Una tassa per i frontalieri? «Paghiamo già abbastanza»

«Grazie al lavoro dei frontalieri, le aziende ticinesi prosperano e a loro volta pagano le tasse al Cantone», la reazione oltre confine alla proposta di Lorenzo Quadri

COMO - La proposta di Lorenzo Quadri di introdurre una tassa per frontalieri, concretizzata tramite una mozione al Consiglio federale, sta facendo infuriare i diretti interessati. «La richiesta di far pagare una tassa ai frontalieri non ha senso: i frontalieri pagano già le tasse in Canton Ticino. In questo momento sul 100 per cento dello stipendio. A partire dal 2018 la Svizzera tratterrà il 70 per cento delle imposte. E sono soldi che vengono usati per i servizi del Cantone, manutenzione strade, parcheggi e smaltimento rifiuti compresi». Così si è espresso, interpellato da "La Provincia", il consigliere regionale del Pd e segretario della Commissione speciale rapporti tra Lombardia e Confederazione elvetica Luca Gaffuri. Al massimo, ha aggiunto Gaffuri, «il Ticino, per ora, ristorna un 38 per cento di queste tasse ai Comuni di frontiera, ma si trattiene sempre il 62 per cento che, moltiplicato per oltre 60 mila persone, fa una bella cifra mensile. Senza contare che, grazie al lavoro dei frontalieri, le aziende ticinesi prosperano e a loro volta pagano le tasse al Cantone. Anche facendo un calcolo a spanne, si tratta di decine di milioni di franchi al mese. Soldi che servono allo Stato del Canton Ticino per finanziare i servizi, ma anche per pagare i suoi politici, ad esempio. Ma forse questo Quadri lo sa… ».
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