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14.05.2016 - 15:000
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

Pronzini contro Lugano. «Si difendono gli interessi dei vari Giudici, Sanvido, Pelli eccetera»

Il rappresentante MPS duro dopo la presa di posizione del Municipio. «Si vuole fare del Cardiocentro il centro del futuro ospedale cantonale». Foletti ribatte: «la sua è battaglia di retroguardia e miope»

LUGANO - Il Municipio di Lugano ha deciso di schierarsi a favore della modifica della LEOC e contro l'iniziativa "Giù le mani dagli ospedali", che a suo avviso riporterebbe la sanità ticinese indietro di decenni. La modifica della legge permetterebbe al privato, che nel Luganese è già molto attivo, di perfezionare i rapporti col pubblico, in particolare nell'interesse di strutture quali il Cardiocentro e la clinica Hildedrand. È una posizione che non sorprende affatto Matteo Pronzini di MPS, promotore dell'iniziativa e in prima fila per la bocciatura della modifica della LEOC. «Era scontata, evidentemente il Municipio di Lugano ha un suo progetto, legato anche al Cardiocentro. Fondamentalmente, e l'ho anche scritto nel rapporto di minoranza, c'è in discussione il futuro del Cardiocentro, ovvero l'ospedale unico che l'EOC ha in mente». Pronzini spiega i piani futuri. «Nel 2020, scade la concessione e dunque dovrebbe rientrate nell'Ente. Si sta studiando un modo e ci si sta muovendo, a partire da Giudici, per non rientrare e per avere una nuova fondazione. Ho i documenti che certificano questo, la Città sarà presente, ma la premessa per tutto ciò è che passi la modifica della legge, e che il gruppo Genolier, che sappiamo cosa fa, possa avere la maternità. Nel 2020, dunque, la fondazione Cardiocentro rimarrebbe indipendente e visto l'indebolimento del Civico esso sarà il perno del futuro ospedale cantonale che avremo in Ticino». Gli interessi di Lugano e del Cardiocentro prevalgono, dunque? «L'obiettivo dell'EOC è sottomettere la sanità alle logiche del mercato e dare gli ambiti più interessanti al privato. Pensiamo al progetto legato alla maternità e quello dell'ortopedia. E si vuole che attorno al Cardiocentro gravitino altri ambiti redditizi. Attenzione, non è Lugano a guadagnarci e neppure i suoi pazienti, ma alcuni gruppi privati che ora dirigono il Cardiocentro, i vari Giudici, Sanvido, Pelli e i gruppi economici che stanno dietro». «Guardate come sta andando il dibattito in generale, quali sono i temi che stanno usando i fautori della privatizzazione: stanno giocando il tutto per tutto per riuscire nel loro progetto. La sanità in Ticino e in Svizzera corrisponde al 12% del prodotto interno lordo, fa gola agli interessi economici. È un po' lo stesso discorso della privatizzazione di telecomunicazioni e poste», rende attenti il rappresentante MPS. La presa di posizione di Lugano peserà per gli elettori? Pronzini crede di no. «Una serie di persone autorevoli, Noseda, Malacrida, Cavalli, le levatrici, i medici delle Tre Valli, si sono schierati. La partita è fra i soliti affaristi e le persone di buon senso, e in Ticino credo che le persone siano abbastanza intelligenti per capire che val la pena tenersi una sanità di valore. Vogliamo che un domani la sanità in Ticino diventi un ambito dove, come è stato scritto, i medici e il personale devono comportarsi come equilibristi?». Abbiamo contattato Michele Foletti, Municipale leghista di Lugano, per una replica. «Storicamente la sanità a Lugano è sempre stata sostenuta da due realtà, una pubblica e una privata. Abbiamo il Civico ma anche la Clinica Sant'Anna è sempre esistita, molte persone della mia età sono nate lì. Il connubio tra pubblico e privato fa parte della nostra tradizione». La concorrenza «ci ha permesso di sviluppare una sanità di qualità, ed oggi abbiamo delle specializzazioni importanti e riconosciute a livello svizzero. Non vorremmo perderle per una battaglia di retroguardia e miope come quella che sta portando avanti Pronzini, che vorrebbe limitare tutta la sfera privata ticinese a favore del pubblico. Riteniamo che con operazioni come le sue i nostri cittadini sarebbero costretti, per avere una sanità di qualità, a prendere AlpTransit e andare oltre Gottardo». Si stanno davvero difendendo gli interessi del Cardiocentro, per farne il centro dell'ospedale cantonale? «Se un giorno ci fosse l'intenzione di vertere su un ospedale cantonale, siamo pronti a affrontarla, ma per ora nessuno ne ha mai parlato. Ribadisco che la presa di posizione è stata presa all'unanimità, cerchiamo di difendere gli interessi della sanità ticinese e dei cittadini».
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