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19.05.2016 - 11:510
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

007, licenza di uccidere per legittima difesa. Ghiro esulta ma attacca: «il popolo sarà sempre meno sovrano»

Riuscita l'iniziativa a favore della legittima difesa, Giorgio Ghiringhelli però critica le regole per la raccolta delle firme. «Il Ticino in questo senso è il cantone più "sfigato"»

BELLINZONA - Due mesi di tempo per raccogliere 7'000 firme sono troppo pochi, ma i promotori dell'iniziativa popolare sulla legittima difesa ci sono riusciti e le hanno consegnate una mezz'oretta fa alla Cancelleria di Stato. Giorgio Ghiringhelli del Guastafeste esulta per le 7'007 firme a favore della sua iniziativa, che chiede al Gran Consiglio di elaborare e approvare le necessarie modifiche legislative affinché lo Stato si assuma tutti i costi legali e processuali a carico di cittadini accusati a torto o a ragione di eccesso di legittima difesa contro malviventi penetrati illecitamente nelle loro abitazioni private a scopo di furto, rapina o aggressione. «Magari qualche avversario dell’iniziativa sulla legittima difesa penserà che con sole 7 firme in più del minimo necessario l’iniziativa potrebbe anche non riuscire a seguito di un riconteggio. Mi spiace deluderli. In effetti quasi altre 2'000 firme sono ancora depositate nelle varie cancellerie comunali in attesa della vidimazione, per cui per finire le firme si aggireranno attorno alle 9'000, a dimostrazione di come l’iniziativa abbia toccato un tema molto sentito dalla popolazione. E se non ci fosse stato il voto per corrispondenza alle elezioni comunali del 10 aprile scorso, le firme sarebbero state almeno 15'000!», gongolo il Ghiro, che contemporaneamente si scaglia contro i tempi tecnici per raccogliere le firme. «Solo chi non ha mai provato a raccogliere firme può pensare che 7'007 firme raccolte in meno di due mesi siano poche: in realtà è sempre un’impresa ciclopica e molto costosa portare a lieto fine un’iniziativa popolare in Ticino», scrive. Sergio Morisoli aveva chiesto di adeguare le norme, «rendendo il nostro cantone, il più "sfigato" in questo senso, un po' più democratico", ma gli era stato risposto picche. «Evidentemente nessuno dei cinque Consiglieri di Stato ha mai provato a raccogliere 7'000 firme in due mesi e nessuno di loro si è ancora reso conto che l’introduzione del voto per corrispondenza anche per le elezioni comunali e cantonali, a partire dal 2015, ha complicato notevolmente la vita ai promotori di iniziative popolari». La colpa, per Ghiringhelli, è in un buona parte del voto per corrispondenza: fuori dai seggi era abbastanza semplice raccogliere firme, ma ora in pochi vi si recano a votare. «Insomma, se non si cambiano le regole, in Ticino ci saranno sempre meno cittadini disposti a lanciare iniziative e inoltre sarà sempre più difficile e costoso far riuscire un’iniziativa: il popolo avrà dunque sempre meno voce in capitolo e sarà sempre meno sovrano». Tornando all'iniziativa sulla legittima difesa, i Comuni in cui sono state raccolte più firme in relazione al numero di aventi diritto di voto sono Tenero (14,1%), Grancia (10,1%), Astano, Pura, Gordola e Agno (tra il 9% e il 10%), Lugano è la città che ha fornito più firme, 1'704: molto staccati gli altri comuni, a partire da Locarno e Mendrisio, dove non si arriva a 400. La raccolta è stata comunque capillare, perché solamente in 15 Comuni piccolissimi (su 135) non è stata raccolta alcuna firma.
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