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13.07.2016 - 11:440
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

Caratti bacchetta Ermotti. «Ha ragione Lüscher... Dichiarazioni inopportune, ci vorrebbe riconoscenza»

Nel suo editoriale, il direttore de La Regione dà ragione all'esponente PLR. «Il Consiglio Federale salvò le banche. E se tutto accade mentre vengono alla luce scandali...»

BELLINZONA - Le dichiarazioni di Sergio Ermotti sul Consiglio Federale che tenderebbe verso il centro-sinistra non smettono di far discutere, tanto che il direttore della regione Matteo Caratti oggi ha dedicato al CEO di UBS l'editoriale. Subito parla di un'uscita che si è rivelata infelice, «perché, da un punto di vista più generale non si ricorda che un big della finanza elvetica abbia espresso dichiarazioni così frontali sulla linea politica del governo federale, smascherando di fatto una sua certa qual irritazione, per come stanno andando le cose all’interno del nostro Paese. Era necessario, ci chiediamo, visto che la banca è globale, mettere in piazza una tale irritazione?». Per Caratti, «non è nell’interesse dell’istituto "sdoganare" nell’opinione pubblica internazionale che la Svizzera – patria delle banche – è orientata (ma sarà poi vero?) non a destra, ma a centro-sinistra...» affermando che, in fondo, la Svizzera non è amministrata così male. Non contesta il diritto di Ermotti di criticare, anche se dal suo scritto emerge la necessità da parte di personaggi della caratura del CEO di UBS di procedere coi piedi di piombo e di esprimersi, magari, su argomenti puntuali. Il direttore della Regione riprende le critiche mosse a Ermotti da Christian Lüscher, che «non è un esponente cubano dell’area MPS, ma una persona di peso all’interno del PLR svizzero (un vicepresidente nazionale) che opera a Ginevra quale avvocato di grido, immerso nella piazza finanziaria». Lüscher, senza esprimersi sul giudizio di valore dato da Ermotti, chiede riconoscenza per il salvataggio dell'UBS da parte dello stesso Consiglio Federale. «Se poi tutto ciò succede anche in una giornata in cui la banca è di nuovo alle prese con rivelazioni di altri noti (e comunque presunti) scandali malesiani (che hanno già fatto più che tremare la BSI, e mentre non passa mese che una delle grandi banche svizzere non debba pagare fior di formiconi per multe ricevute all’estero a causa dei soliti comportamenti disinvolti), come non chiedersi come mai da fuori hanno fortissimamente voluto che il segreto bancario svizzero venisse raso al suolo. Mica per colpa delle Banche dello Stato!», aggiunge Caratti..
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