Il Governo non fa cancellare lo studio IRE. Delcò Petralli: «ci ho provato!»

Il Consiglio di Stato ha risposto picche a un'interrogazione della deputata verde, che chiedeva che il discusso studio non comparisse fra i documenti pubblicati sul sito della SECO

BELLINZONA - La ricerca dell'IRE, concludendo che non esiste sostituzione di manodopera indigena con quella frontaliera, aveva scatenato forti polemiche. Michela Delcò Petralli aveva interrogato il Governo chiedendo ad esso di toglierlo dai documenti pubblicati sul sito della SECO. Di lì a un mese infatti si sarebbe tenuta la difesa del modello di Ambühl, che doveva permettere di tener conto delle specificità del caso ticinese. Come era possibile farlo, si era chiesta la deputata verde, se esse non emergono dall'unico studio esistente sul tema? Il Consiglio di Stato ha però risposto picche: oggi è stato reso noto che i risultati dello studio IRE rimarranno pubblicati sul sito della SECO, la quale riteneva inutile secretare il testo dopo che esso era stato portato a conoscenza del popolo dai media. Scoraggiata, su Facebook Delcò Petralli ha commentato con un «Io ci ho provato ma....senza successo».