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09.09.2016 - 18:000
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

VPOD pronto a aderire al referendum sulle borse di studio. E quella lettera delle Cure a domicilio...

Il sindacato si esprime criticando fortemente diverse misure della manovra. «Non tirate troppo la corda»

BELLINZONA - «Non tirate troppo la corda», è l'avvertimento del sindacato VPOD al Governo. Non piace la manovra da 180 milioni, in particolare su alcuni punti. Le riduzioni di personale all'mministrazione sono visti come irrazionali, prima di tutto. «All’Amministrazione cantonale il Parlamento e la Confederazione continuano ad affidare nuovi compiti e nuovi oneri. È assurdo quindi ridurre continuamente il personale (-44 posti nei prossimi 3 anni) ed esigere altri tagli (come fa il rapporto di maggioranza). Inoltre la pretesa della maggioranza della Commissione della gestione di bloccare gli aumenti di personale già decisi nell’ambito della sicurezza appare poco responsabile, in assenza di una ridistribuzione per via legislativa dei compiti tra polizia cantonale e polizie comunali oppure di un’unificazione dei corpi. Pure il blocco degli aumenti di personale presso le strutture carcerarie è una decisione molto pericolosa a fronte del carico di lavoro notevolmente aumentato per gli agenti di custodia». E poi c'è il contributo di 16 franchi giornalieri richiesti a chi beneficia dell'assistenza dei vari servizi di Cure a Domicilio. Sei di essi hanno scritto una lettera al Gran Consglio, svela il sindacato, e la Commissione della gestione si è impagnata a congelare la misura sino al 2019 «esigendo tuttavia quale contropartita per la sua rinuncia l’adozione di risparmi pari a 5,5 mio. Fr annui da parte dei Servizi di assistenza e cura a domicilio. Contestiamo questo taglio, che va a scapito della qualità dei servizi all’utenza e delle condizioni di lavoro del personale sociosanitario». Inoltre, il sindacato si oppone alla riduzione dei giudici per i processi coercitivi e «pure ai peggioramenti della legge sull’armonizzazione e sul coordinamento delle prestazioni sociali, della legge sugli assegni di famiglia e della legge cantonale sull’assicurazione malattie. Pure inaccettabili per la qualità dei servizi e per le condizioni di lavoro del personale sociosanitario sono i peggioramenti del finanziamento degli ospedali (soppressione del finanziamento residuo per l’apertura notturna dei pronto soccorsi degli ospedali regionali EOC), dei contratti di prestazione delle case anziani e degli enti/strutture per invalidi – peggioramenti introdotti dal Consiglio di Stato per via esecutiva e quindi purtroppo non referendabili». Infine, per la questione delle borse di studio, che la maggioranza della Commissione della gestione vorrebbe tramutare in un prestito nella misura di un terzo, essa «minaccia la democratizzazione degli studi e il futuro dei giovani provenienti dalle classi sociali meno favorite. Se il Gran Consiglio nella sessione del 19 settembre dovesse approvare tale modifica, il Sindacato VPOD parteciperà alla raccolta firme a sostegno del preannunciato referendum». Al momento, dunque, per raccogliere le firme scenderebbero in campo il sindacato, quello degli studenti e apprendisti SISA, i giovani socialisti e i giovani comunisti.
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