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20.09.2016 - 14:000
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

Il PS, «il controprogetto non è antitetico, ma sul dumping preferiamo l'iniziativa»

La presenza di alcuni socialisti nel comitato a sostegno del controprogetto poteva generare equivoci, per cui il partito ribadisce le sue indicazioni di voto e spiega il perché di un doppio sì

BELLINZONA - Sì all'iniziativa, ma anche al controprogetto, che non è per forza antitetico. E se ci fosse un doppio sì, la preferenza deve andare all'iniziativa originale. Il PS mette i puntini sulle i riguardo le sue indicazioni di voto in merito a "Basta dumping salariale in Ticino", affermando che la presenza di alcuni esponenti socialisti, per loro scelta, nel "Comitato interpartitico a sostegno del controprogetto" poteva generare equivoci. «La direzione e il Comitato cantonale del PS Ticino, il 27 agosto scorso, hanno deciso a larga maggioranza di sostenere l’iniziativa "Basta con il dumping salariale in Ticino" come pure il relativo controprogetto, con preferenza all’iniziativa nel caso di un doppio sì. Il controprogetto è un passo in avanti, ma non sufficiente per affrontare in maniera efficace i problemi del mondo del lavoro ticinese», precisano, sottolineando come «il controprogetto che, nel nostro sistema di voto popolare, non risulta necessariamente antitetico all’iniziativa, tanto che entrambi possono essere sostenuti». Il sostegno all'iniziativa non è frutto di scelte dell'ultimo momento, ma «risale al 2011, l’anno in cui l’iniziativa è stata lanciata insieme all’MPS e ad altri esponenti della sinistra. A questo titolo, è utile ricordare come Giuseppe Sergi (MPS) sia stato il primo proponente e che a rappresentare il PS-Ticino fossero Carlo Lepori, Raoul Ghisletta, Ivan Cozzaglio e Alberto Casari». Dunque, doppio sì, con preferenza all'iniziativa per i socialisti.
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