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22.09.2016 - 16:280
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

Clamoroso, il triciclo scricchiola già? Il PPD fa un passo indietro sugli stipendi dei Ministri

I popolari democratici hanno ritirato la loro firma sul rapporto che chiede di alzare il salario dei Consiglieri di Stato. «Non si possono trovare senza problemi 100 mila franchi l'anno e chiedere sacrifici ai cittadini»

BELLINZONA - Il PPD fa un passo indietro per quanto riguarda l'aumento di stipendio per i Consiglieri di Stato, in compensazione dell’importo che viene trattenuto a titolo di contributo previdenziale a seguito della decisione Gran Consiglio della fine della scorsa legislatura, una misura che ora viene definita provocatoria. Il triciclo, dunque, scricchiola (lo stesso PPD aveva auspicato un'alleanza che potesse durare per la governabilità del Ticino)? I pipidini inizialmente avevano firmato il rapporto di maggioranza di Michele Foletti, assieme a Lega, PLR e La Destra. Poche ore dopo, è stata approvata dal Parlamento, grazie ai quattro partiti uniti, la manovra, che comporterà sacrifici per tutti. «La popolazione ticinese sarà quindi chiamata a uno sforzo considerevole, soprattutto se si confermeranno le notizie di importanti aumenti dei premi di cassa malati per il 2017. Il Gruppo PPD ha ritenuto di appoggiare queste misure, perché ritiene che solo risanando i conti pubblici sarà possibile assicurare anche in futuro dei servizi e delle prestazioni sociali di qualità. Una simile manovra, proprio per le implicazioni concrete sulla vita dei cittadini, deve però avvenire con un’attenzione particolare alla solidarietà e alla simmetria dei sacrifici, tutelando in particolare le fasce più fragili della popolazione», si legge in una nota odierna del PPD. Qualcosa nell'alleanza non ha però funzionato. «La maggioranza PLRT-Lega-UDC ha invece deciso di forzare la mano, rifiutandosi persino di rivalutare la norma che imputa un salario teorico a chi, senza sua colpa, non riesce a trovare lavoro e che potrebbe escludere dagli assegni di famiglia (AFI/API) decine di famiglie ticinesi in difficoltà. Questo ha portato ad affossare per pochi voti le conclusioni contenute nel Rapporto del collega Giorgio Fonio e sostenute dal nostro Gruppo. Il Gruppo PPD ritiene che in questo momento delicato occorra dimostrare maggiore sensibilità e maggiore coerenza, ma anche prestar fede a quanto si è sempre predicato, in particolare da parte di chi si dice ad ogni piè sospinto vicino alla gente». Per il partito, «è impensabile non porsi qualche domanda di fronte alla richiesta di maggiori sacrifici ai cittadini con il pretesto che ogni centesimo è importante per risanare le casse statali se poi si “trovano” fr. 100'000.-- l’anno senza batter ciglio per aumentare degli stipendi comunque non disprezzabili. Il Gruppo PPD comunica pertanto che, a seguito di quanto emerso dalla tornata parlamentare, i suoi rappresentanti in seno alla Commissione della gestione hanno ritirato il loro appoggio al rapporto di Michele Foletti (Lega) sulla questione della Cassa pensione dei Consiglieri di Stato, soprattutto per quel che riguarda l’ aumento di stipendio. La questione verrà pertanto ridiscussa in seno al Gruppo in occasione della prossima riunione, riservandosi altre decisioni». Il dietrofront non significa che il tema non deve essere affrontato, anzi il PPD ritiene che «la discussione sul salario dei Consiglieri di Stato potrà avvenire al più presto nel quadro della discussione sul Preventivo 2017 e a dipendenza delle misure che saranno previste in questo ambito dai noi sollevato, e all’appoggio che esse troveranno». Invita inoltre PLR e Lega a ripensarci e a fare a loro volta un passo indietro.
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