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23.01.2017 - 15:210
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

Quadri ribatte a Bertoli. «Vuoi la laurea di santità e infallibilità? Chissà se concordi che bisogna risparmiare...»

Ieri il Consigliere di Stato era intervenuto per la prima volta nel caso del giovane torinese, oggi il leghista risponde: «aspettiamo il tuo giudizio morale sulle maldicenze scritte dai socialisti»

LUGANO - Il post infuocato di Manuele Bertoli riguardo il curriculum presentato dal Mattinonline e ripreso dal Mattino, relativo al giovane torinese assunto dal Centro di dialettologia, ha causato una risposta, altrettanto arrabbiata, di Lorenzo Quadri, direttore del settimanale leghista. «Vedo che non si perde l'abitudine di montare in cattedra con argomenti biliosi e poco efficaci», ha scritto su Facebook, aggiungendo «che il curriculum pubblicato fosse allo stato 2013 era indicato chiaro e tondo. Spieghi il direttore del DECS dove le esecrabili pubblicazioni da lui citate avrebbero indicato qualcosa di diverso. Naturalmente si può sempre sostenere che nel giro di un paio d'anni si possano conseguire stratosferiche competenze nei campi accademici più disparati, competenze tutte chiaramente introvabili in Ticino ma ben presenti nel Belpaese (si sa che nella Vicina Penisola tutto è migliore e superiore)». «Stante che l'amministrazione pubblica deve risparmiare (ammesso e non concesso che questa necessità sia riconosciuta anche dal direttore del DECS) davanti ad una situazione come quella di cui sopra, chi dirige il centro di dialettologia avrebbe dovuto chiedersi se l'assunzione fosse davvero necessaria, a maggior ragione se effettuata oltreconfine, o se non sarebbe stato più opportuno rinunciare», prosegue, pungente, Quadri, poi riferendosi al caso Burgarella: «quando il Municipio di Lugano si è trovato suo malgrado coinvolto in una situazione analoga, ha almeno avuto la decenza di ammettere che qualcosa non era andato per il verso giusto. Altri evidentemente pretendono lauree di santità e di infallibilità». La colpa, prosegue, non è mai di chi viene assunto, ma di chi assume. Bertoli aveva parlato di «poveri metodi per povere persone», e Quadri passa al contrattacco: «si aspetta sempre di conoscere il giudizio morale del direttore del DECS sulle sistematiche "gratuite maldicenze" ed i reiterati triviali insulti personali all'indirizzo degli avversari politici ad opera delle pubblicazioni quindicinali ed online (magari senza dimenticare il defunto "Confronti") che puntellano il suo PS. Visto che le deprecabili testate Mattinonline e Mattino della domenica vengono accusate di accanimento nei confronti del "dialettologo" torinese dettato dal loro congenito razzismo anti-italiano, si aspetta pure il giudizio morale del direttore del DECS sull'esternazione del capogruppo in consiglio comunale di Lugano (Marco Jermini, che non è però capogruppo. è Simona Buri, ndr) del suo partito, nonché funzionario dirigente del Cantone, sugli "italiani furbi che da noi hanno trovato l'America e che bisogna imparare ad eliminare", all'indirizzo di un giornalista con nazionalità svizzera ed italiana». Infine, e su ciò non si può che concordare, afferma che «la vicenda è comunque servita a portare il centro di dialettologia all'attenzione della politica alla ricerca di misure di risparmio».
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