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25.01.2017 - 10:000
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

«Modifica inutile e costosa». La Protezione animali conferma, «non semplifica la vita»

Il Comitato per il No alla “Protezione giuridica degli animali” definisce estrema la proposta di inserire la protezione giuridica degli animali nella costituzione. La SPAB indirettamente gli dà ragione

BELLINZONA - Il 12 febbraio anche gli animali saranno protagonisti alle urne: si voterà infatti sull'opportunità di inserire o meno nella Costituzione la protezione giuridica degli animali tra gli obiettivi sociali. Qualche giorno fa, a prendere posizione per un netto no è stato quello che si definisce Comitato per il No alla “Protezione giuridica degli animali”, scatenando oggi la reazione della Società Protezione Animali di Bellinzona, che si è sentita chiamata in causa senza aver mai detto nulla, dando però, di fatto, man forte alla posizione espressa. Andando con ordine, il Comitato si è schierato nettamente per il no, definendo l'iniziativa eccessiva e costosa. «La proposta di modifica della Costituzione cantonale sulla quale dovremo esprimerci il 12 febbraio prossimo, è inutile, estrema e soprattutto dannosa perché impone più burocrazia, un potenziamento dell’organico amministrativo e giudiziario, nuovi divieti e ulteriori controlli amministrativi e penali e – non da ultimo - notevoli costi in un periodo in cui si chiedono sempre più sacrifici ai cittadini. La Costituzione contiene le norme fondamentali ed è quindi uno strumento essenziale che va rispettato. In questo senso è sbagliato limitare la libertà dell’essere umano per affidarla agli animali, non si sa bene a che scopo e in che modo». Cosa cambierebbe per gli animali? Non è ben chiaro. «Se i proponenti vogliono avvocati anche per gli animali e un servizio di polizia e giudiziario apposito, lo dicano chiaramente aggiungendo anche che una proposta analoga è già stata bocciata dal 70% degli svizzeri nel 2010. La costituzione cantonale è una cosa seria e non deve essere maltrattata. Evitiamo quindi un’operazione al limite del credibile, condita con buonismi fuori luogo per mascherare una norma generica e ridondante che si presta a troppe interpretazioni e null’altro è che un’operazione di Fantanimalismo». Insomma, una modifica che «non cambierà il destino degli animali, ci costerà uno sproposito e imporrà nuovi e inutili vincoli che non porteranno nessun miglioramento. Per tutelare gli animali disponiamo già di basi legali ampie e chiare: basta applicarle! Diciamo quindi “NO” in modo convinto e comunichiamolo ai nostri parenti ed amici che magari non sono attenti a tutte le trappole della politica potenzialmente dannose per noi e per i nostri amici animali». La SPAB ha protestato per il fatto che nel comunicato, per dare sostengo al proprio no, il Comitato abbia usato delle frasi di alcuni "amici degli animali", da Dick Marty a Sabina Fehr, direttrice dello zoo di Magliaso, dall'Unione Contadini sino a Emanuele Besomi. «Senza che il presidente SPAB Emanule Besomi fosse informato è stata estrapolata, dal comitato di questo gruppo, una frase di un discorso dello stesso Besomi e inserita ad arte nel testo del comunicato, lasciando credere ai lettori della contrarietà all’iniziativa da parte della SPAB e del suo presidente. Questo modo di fare è deplorevole, fuorviante e irrispettoso nei confronti dei cittadini e dei soci della SPAB», scrive la Protezione Animali. «Tutto ciò che è a favore degli animali è sicuramente ben accetto, una modifica costituzionale di questo tipo non semplifica, secondo la SPAB, il lavoro quotidiano. Vuole sottolineare semplicemente in maniera più marcata l’importanza degli animali nella vita di tutti i giorni. LA SPAB e nemmeno il suo presidente Emanuele Besomi, non hanno mai, nel modo più assoluto, dato indicazioni di voto per la consultazione popolare cantonale del 12 febbraio 2017». Di fatto, dunque, dà ragione al Comitato.
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