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24.02.2017 - 17:510
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

Un dipendente della Argo, "non siamo criminali, fateci lavorare! Il responsabile, il reclutatore e le accuse: vi dico tutto"

Il grido l'allarme di un agente: "l'agenzia non sopravviverà, chi ci prenderà?" Difende il responsabile, "non è cattivo, ha fatto anche i regali di Natale agli asilanti, e mi ha sempre pagato", e sul 32enne svizzero-turco...

CADENAZZO - La Argo 1 è balzata agli onori, si fa per dire, delle cronache. Dall'arresto del responsabile agli ospiti del centro asilanti che lo riterrebbero cattivo, sino al presunto reclutatore ISIS finito in manette. La politica se ne sta occupando, ma c'è un'altra parte in tutta la questione, ovvero i lavoratori. Che non sanno nulla sul loro futuro, sono frastornati dalle voci, ed hanno paura di non riuscire a trovare un altro lavoro. Uno di loro ci contatta, per dire che le cose non stanno come si legge ovunque. "Mai nessuno ha maltrattato i ragazzi del centro, erano quasi nostri amici, venivano trattati nel migliore dei modi! Piuttosto davamo loro una sigaretta se volevano fumare e non avevano soldi", si sfoga. E anche il responsabile non ha mai avuto nessun tipo di problema o causato alcuna lamentela. "A Natale ha regalato a tutti i ragazzi dei biscotti con succhi di frutta e Coca Cola, non penso che una persona che sia così cattiva faccia certi gesti". E il caso del minorenne ammanettato per oltre due ore? "Se non erro è stato ammanettato dalla Polizia, dato che noi non siamo neppure in possesso di manette. Il fatto è stato creato dalla Polizia, non abbiamo mai ammanettato o chiuso in un carcere nessuno! Anzi, potevano uscire come volevano, pur rispettando gli orari. Se qualcuno voleva restare fuori due o tre giorni, per vacanze o per andare a trovare parenti, poteva farlo!", confessa il nostro interlocutore. "Ci siamo ritrovati da un giorno con l'altro senza avere più lavoro. Al centro di Camorino abbiamo lavorato sino al mattino, poi al pomeriggio siamo stati sbattuti fuori! La situazione è ricaduta su noi agenti! Non sappiamo più cosa fare", si sfoga. Il responsabile, l'ex marito di Anna Oxa, è indagato per usura ai danni dei suoi dipendenti, che sarebbero stati sottopagati oppure pagati in nero. "Non so darle risposta. Per quanto mi riguarda, ho sempre ricevuto quanto concordato da contratto, non ho mai avuto nessun tipo di problema. I pagamenti sono stati regolari, non ci sono mai stati mesi di ritardo, assolutamente", smentisce l'agente, che afferma di essersi trovato bene col principale e in particolare coi colleghi, "persone brave e tranquille". Inevitabile chiedergli del 32enne svizzero-turco finito dietro le sbarre per aver tentato di reclutare adepti per l'ISIS. "Lo conoscevo ma non ho avuto molto a che fare con lui, lavorava in un altro centro rispetto a me. Da quel poco che ho visto, era una bravissima persona, non ha mai destato sospetti. Se le indagini dicono il contrario sarà vero, non so, io sono rimasto abbastanza scioccato dal suo arresto". Nemmeno i colleghi, racconta, hanno mai avuto sospetti sull'uomo. Si dice che parlasse spesso di America e terrorismo, il nostro interlocutore non ha mai affrontato temi simili con lui. Nella Argo 1 il 32enne era uno dei pochissimi agenti di religione islamica, "al massimo ce ne sarà stato un altro. Reclutare persone per l'ISIS? Non direi proprio", ride addirittura. "Se ci fossero stati, per dire, almeno una decina di islamici, qualcuno ci poteva tentare, ma così proprio no...". Secondo ticinonews, una fonte interna avrebbe rivelato come un ex dipendente sia partito un anno e mezzo fa per la Siria. "Non so se sia vero, personalmente non conoscevo nemmeno la sua esistenza. Anche questo ci ha sorpreso, ora stanno uscendo cose vicine al surreale, non si capisce più nulla. Ma quel che mi preme di più è che no agenti dobbiamo addossarci tutte le malelingue. Non credo che infangare il nostro lavoro, eccellente come risulta dai complimenti ricevuti da tutti, sia bello". Siccome parlava di curriculum, gli chiediamo se ha intenzione di cambiare lavoro a breve. "Ritengo che la Argo 1 non sopravviverà a tutto questo. e se anche ce la facesse, che cosa rimarrebbe? Chi le darà ancora fiducia dopo tutto quello che è stato detto? "Se qualcuno di noi vuol trovare lavoro come fa? Dire che ha lavorato all'Argo 1 è come tirarsi la zappa sui piedi. Se a qualsiasi azienda arriva un curriculum di uno di noi, per quello che si dice, ritiene di avere a che fare con un criminale". Alla Argo lavorano circa 20 persone, quasi tutte con famiglia. "Quanti italiani e quanti residenti? So che alcuni vivevano in Italia poi si sono trasferite in Svizzera". La Argo non ha più nulla, nessun evento a cui lavorare. "Non sappiamo a chi rivolgerci. Abbiamo chiamato i sindacati e le assicurazioni, tutti ci rispondono che non si può fare nulla. Ci sentiamo abbandonati da tutto e da tutti. Un messaggio che voglio lanciare? Noi non abbiamo fatto nulla, non siamo stati cattivi nei confronti dei richiedenti l'asilo. E abbiamo bisogno di un lavoro, per portare avanti le nostre famiglie". Immagine tratta dal profilo Facebook della Argo 1 SA
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