"Permessi agli stranieri solo se non ci sono residenti per quel posto". Marchesi attacca il PPD

BELLINZONA - A poco meno di un mese dalle elezioni di Bellinzona, l'UDC ha svolto il suo congresso proprio nella capitale, nella Sala del Consiglio comunale... più strategico di così... Essenzialmente, si è parlato di una nuova modifica di legge per applicare "Prima i nostri", e Marchesi, come spesso accade, non ha lesinato critiche al PPD. Innanzitutto, il Consigliere Nazionale Marco Chiesa ha spiegato che, per facilitare l'applicazione della preferenza indigena, il partito è pronto a lanciare una modifica di legge che inserisca una clausola per il rilascio di nuovi permessi di lavoro per stranieri: essi saranno concessi solo se è appurato che per quel determinato posto di lavoro non vi erano dei candidati residenti. E l'UDC afferma di aspettarsi che tutti, compresi liberali e pipidini, votino a favore di questa nuova idea. Nel suo intervento, il presidente Piero Marchesi ha ripreso il tema "Prima i nostri", bacchettando il PPD. "Boicottano l'iniziativa ma poi si fanno sostenitori del referendum lanciato da Stojanovic per votare sulla legge di applicazione del 9 febbraio", ha detto. "Caro Dadò, prima dovresti fare ordine in casa vostra. È troppo facile ergersi a difensore della democrazia. Mi ricordate le tre scimmiette: non vedo, non parlo, non sento". Insomma, il clima fra i due partiti, al momento, rimane teso. È stata lanciata nel contempo anche la volata elettorale per Bellinzona, una città tradizionalmente spostata a sinistra. L'aggregazione ovviamente pone dei punti di domanda, e il presidente ha usato la metafora della "presa della Bastiglia" per parlare della corsa verso il Municipio.