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08.03.2017 - 18:150
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

La maestra sapeva dei furti del cognato?

L'ipotesi è stata avanzata dal programma italiano di informazione Studio Aperto ieri sera. L'uomo aveva dei debiti

STABIO - Ieri il cognato della maestra uccisa a Stabio, in carcere proprio per essere il presunto omicida della donna, è finito al centro di un nuovo caso. In 13 anni ha infatti sottratto quasi 300mila franchi alla SUPSI, dove lavorava (e per questo scandalo è stata licenziata una persona), prendendoli da una cassa di studenti di cui aveva la gestione. Il movente dell'assassinio, stando alle ultime notizie che trapelavano dalle indagini, pareva essere legato alla villetta dove la maestra viveva con la madre, contesa fra la 35enne e la sorella, moglie dell'uomo. Ieri sera però nell'edizione delle 18.30 del notiziario di Italia 1, Studio Aperto, è stata proposta una nuova ipotesi. Secondo i giornalisti italiani, infatti, "gli inquirenti sarebbero sicuri: la vittima aveva scoperto alcune attività illecite del cognato, in particolare la sottrazione di 300mila franchi dalla scuola dove lavorava". Possibile, dunque, che vi sia un collegamento fra i due fatti, cioè il furto e l'omicidio? Secondo i giornalisti della vicina penisola, che da subito si sono interessati massicciamente al caso, visto che il cadavere della donna era stato rinvenuto in territorio italiano, sì. E nel breve accenno riportato si parlava anche di attività illecite in generale, non solo del furto. Invece qualcun altro, sulla stampa ticinese, si è chiesto se il fatto di aver rubato avesse messo il 42enne informatico in una condizione psichica tale da far sì che una lite per la casa gli facesse perdere la testa al punto di aver ucciso la cognata. Pare comunque che l'uomo avesse dei debiti.
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