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11.07.2017 - 14:330
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

Cas... sì...s? Sembrerebbe più... no! I politici non paiono approvare, molti cittadini avrebbero voluto Vitta

Prime reazione a caldo dopo la designazione del PLR. Dadò e Bignasca sostenevano il Consigliere di Stato, Bang e Durisch contrari, Delcò Petralli parla di autolesionismo, Quadri non promette voti. Controcorrente i giovani liberali e... Galeazzi

BELLINZONA - Il PLR ticinese ha scoperto le carte: l'Ufficio presidenziale proporrà un solo nome al Comitato Cantonale del primo agosto, quello di Ignazio Cassis, quale possibile candidato al Consiglio Federale. Nessuna sorpresa, quindi, e non se ne attendono neppure da Lattecaldo il giorno del Natale della Patria, anche se Caprara ha detto di aspettarsi un dibattito acceso.

Il nome di Cassis divide, come sarebbe inevitabilmente successo con chiunque foss estato designato: trovare qualcuno che faccia l'unanimità è impresa impossibile. Già questa mattina, sul profilo Facebook del PLR, durante la diretta, comparivano i primi commenti di chi desiderava più di una candidatura.

Invece per altri è positivo aver puntato su un solo nome, con "il coraggio di proporre un solo candidato senza farsi influenzare da Levrat o da tutti gli altri che hanno voluto dire la loro". Una candidatura, va bene, ma non tutti avrebbero voluto Cassis. "È il candidato più incapace a ricoprire questa carica, molto meglio Cristian Vitta, molto più preparato", scrive qualcuno. "Sicuramente il candidato con la possibilità maggiore di essere eletto, peccato che sia la peggiore per il cittadino ticinese; avrei preferito Vitta", gli dà man forte un alto utente, mentre qualcun'altro avrebbe voluto Laura Sadis.

In motli ironizzano sul legame di Cassis con le casse malati, "che per festeggiare alzeranno ancora i prezzi", è la battuta di qualcuno.

E negli altri partiti? Il nome non sembra fare proselitismi, almeno stando ai commenti Facebook.

Lapidaria Michela Delcò Petralli, dei Verdi: "PLR: autolesionism?".

Un'altra ex esponente del movimento, Greta Gysin, aggiunge: "In Romandia stappano champagne. Di quello buono. Sappiatelo".

Molto scettici i socialisti, a partire dal capogruppo Ivo Durisch: "Cassis unico candidato, un candidato controverso e lobbista delle casse malati! Non condivido la scelta!"

Duro anche Henrik Bang: "Non sono per natura uno scommettitore ma questa volta un qualche centone sulla non elezione di Cassis lo punterei, peccato per l'assenza di un ticket, peccato per l'assenza di una donna e di altri validi candidati. Cassis alle ultime elezioni ha fatto migliaia di voti in meno di Merlini e questo già è un dato, inoltre è uno dei lobbisti più spregiudicati. Chissà in caso di elezione con le sue competenze del settore cassamalataro, la cassa malati unica, basata sul reddito, potrebbe avere delle possibilità di nascita. Qualcuno sa a quanto è dato? Per la serie potevamo fare di meglio e molto probabilmente in Romandia stanno già stappando lo champagne...".

Interpellati da alcuni altri portali, continuano a mostrarsi scettici anche i responsabili di PPD e Lega. Fiorenzo Dadò, per esempio, dice a ticinonews.ch che avrebbe preferito una doppia candidatura, con anche Christian Vitta, mentre Cassis "è un personaggio abbastanza controverso, non fa l'unanimità né in Ticino né a Berna".

Sempre al portale di Melide, lapidario il Coordinatore leghista Attilio Bignasca: "La sinistra non lo voterà per i suoi legami con le casse malati, l'UDC non lo voterà perché è stato tra gli artefici dell'estromissione di Christoph Blocher. Quindi lo si può ritenere già fuori dai giochi." Avrebbe preferito Christian Vitta, oppure Mauro Dell'Ambrogio, bocciata invece Laura Sadis. Ma la Lega sosterrà il candidato liberale? Lorenzo Quadri, pur ritenendo che la candidatura unica sia la strada migliore, non si sbilancia: "Vedremo le indicazioni che darà nelle prossime settimane e anche chi sarà il candidato romando proposto dal PLR. Una volta valutati i candidati, decideremo chi sostenere", ha detto al mattinoline.

In Cassis riscontra due aspetti negativi: "da lobbista delle casse malati, se finisse agli Interni come ipotizzato sarebbe in una posizione piuttosto ambigua: spieghi dunque se starà dalla parte dei ticinesi o dei cassamalatari. Il secondo punto è il suo ruolo, come capogruppo PLR delle Camere Federali, nella rottamazione del 9 febbraio, votato dalla popolazione e affossato dal parlamento".Ed anche essere vicino alle posizioni dei liberali nazionali non è un punto a favore, dato che "non ha mai preso una decisione a favore del Ticino".

Neppure all'interno del PLR sembra esserci coesione (ma un utente ironizza: "come può esserci coesione sul candidato più divisivo del mondo?"). La presidente della sezione luganese, Giovanna Viscardi, scrive su Facebook: "Io ne avrei mandati tre (e non solo il candidato più forte) al plr nazionale lasciando a loro la scelta di due da portare in assemblea federale. Accompagnata da una buona comunicazione questa via avrebbe dato ai cantoni romandi e germanofoni la possibilità di scegliere un ticinese, e di rendersi conto che abbiamo tante persone in gamba qui".

E addirittura qualcuno avrebbe voluto il tricket, come Viscardi. dentro sia Cassis che Sadis che Vitta. O in alternativa, gli ultimi due.

Controcorrente va il democentrista Tiziano Galeazzi: "ma possibile che in questo Cantone dove tutto o quasi funziona a metà e dove abbiamo problemi ovunque, ci sia ancora gente pronta a far scommesse contro il candidato PLR? Continuiamo a lamentarci che Berna ci snobba e poi non siamo compatti per un ticinese? Ma alla fine siamo più masochisti o ingenui? Altri cantoni farebbero carte false per aver un Consigliere Federale e noi ci divertiamo a far scommesse per non averlo? Vergognoso...a dir poco, poi però non lamentiamoci se ogni volta siam presi a pedate nel sedere da Berna...".

Con Cassis c'è Alessandro Spano, esponente PLR, così come Fabio Käppeli: una prima lettura potrebbe dire che i giovani lo appoggiano.

Ma il Ticino è diviso, molto. I politici sembrano decisamente scettici. La scelta, poi, non spetterà al popolo ticinese e nemmeno al Parlamento, e si sa che a Berna le dinamiche sono diverse, e Cassis è conosciuto e apprezzato. Certo che i sondaggi di alcuni quotidiani, con indici di gradimento bassi, non faranno piacere al capogruppo liberale alle Camere, il quale si aspetta comunque una corsa a ostacoli.


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