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11.08.2017 - 13:430
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

I siluri di Sirica, "Regazzi e Modenini, lavorate voi per 20 franchi all'ora, così capirete la dfferenza tra lavorare e comandare"

Ne ha per tutti, "un salario che permetta di vivere senza aiuti sociali sarebbe un toccasano anche per i conti dello Stato. Che però con la Laps sovvenziona indirettamente aziende che versano salari indegni". E intanto Bang invita Modenini nella sua ditta

BELLINZONA - Ormai è una battaglia senza esclusione di colpi, quella ingaggiata sui salari minimi, col PS contro padronato. Se Modenini, direttore di AITI, accusa il partito di non spendere mai parole per gli imprenditori onesti, Henrik Bang, che nella vita è appunto imprenditore, lo invita ad andare a trovarlo nella sua azienda, per cui si alza, scrive, ogni mattina presto, non conta le ore di lavoro e ha investito soldi negli ultimi 20 anni.

Anche un sindacalista e socialista, Fabrizio Sirica, si è fatto sentire nella querelle. E in effetti, la sua voce poteva essere una di quelle più attese, dato che è stato protagonista, per esempio, dello sciopero dei lavoratori svizzeri della Navigazione Lago Maggiore, e non ha mai risparmiato siluri a chi a suo avviso non tutela gli interessi dei lavoratori.

E pure questa volta non ha deluso. "Voler consentire ai propri colleghi padroni di dare meno di 20 franchi all’ora, si chiama difendere la “libertà economica” o promuovere la “libertà di sfruttamento”?", si domanda. "E dico al milionario Regazzi e a Modenini queste parole: “Se 20 franchi vi sembrano troppi, andate voi a lavorare (per quella cifra), scoprirete la differenza, fra lavorare e comandare”.. 

Fedele a quanto sostiene il partito di cui è vicepresidente, afferma che chi lavora deve poter vivere dignitosamente senza aver bisogno degli aiuti statali. "Un salario minimo pari alla soglia di intervento sociale non sarebbe solo una misura ovvia, legale, dignitosa, ma sarebbe anche un toccasana per i conti dello Stato. Tutto ciò deve e può finire: applichiamo un salario minimo veramente dignitoso, così come ha approvato il popolo ticinese alle urne": ovvero, meno disoccupati e meno assistenza. Uno stipendio inferiore invece, "significa escludere i residenti dal mercato del lavoro, significa essere i primi responsabili dell’esplosione dell’assistenza, significa sfruttare lo stato di necessità dei lavoratori frontalieri e far crescere continuamente il loro numero". Proprio ieri sono state rese note le cifre dei frontalieri occupati in Ticino, che come noto sono esplosi.

Sirica non è soddisfatto neppure della politica, poiché a suo avviso "con gli aiuti sociali previsti nella Laps, il canton Ticino sovvenziona indirettamente centinaia di aziende che versano salari indegni, che non permettono ai dipendenti di vivere esclusivamente di quella retribuzione". Cioè, aiutando persone che hanno un lavoro ma non guadagnano a sufficienza per vivere, permette di pagarle meno del dovuto.
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