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20.08.2017 - 13:240
Aggiornamento: 04.04.2021 - 17:48

Moret, la principale avversaria di Cassis si presenta, "mi sono battuta per il Consiglio Federale a nove membri e per le particolarità cantonali relativamente al 9 febbraio"

La vodese si definsice "la non italofona che ha fatto di più per gli italofoni. Io lobbista? L'associazione H ha una missione pubblica e io politicamente lotto per diminuire i costi della salute". E se fosse stata candidata Sadis, avrebbe fatto un passo indietro?

CASLANO - Conosce il Ticino, ci viene qualche volta, quando la sua famiglia si riunisce. Si definisce la nono italofona che ha fatto di più per gli italofoni, come Cassis ha un lavoro che verte verso il campo sanitario.

Lei è Isabelle Moret, la candidata che, a detta di tutti, sarà scelta dal Partito Liberale nazionale per affiancare Ignazio Cassis nel ticket che poi verrà presentato all'Assemblea Federale.

Intervistata dal Caffé, Moret di sè stessa ha detto di essere dinamica, combattiva e pronta a difendere le sue idee, oltre che capace di dialogare con tutte le forze politiche: "Ho lavorato, ad esempio, con la sinistra sulla politica familiare. Con l’Udc, invece, mi sono impegnata per accelerare le procedure d’asilo, sempre nel rispetto della tradizione umanitaria della Svizzera".

E sulla questione della rappresentanza delle varie regioni, ricorda di aver "proposto un Consiglio federale a nove membri, ciò che garantirebbe una maggiore rappresentanza degli italofoni e dei romandi". Inoltre, "nel quadro dell’attuazione dell’iniziativa sull’immigrazione di massa sono inoltre riuscita a introdurre una clausola regionale, grazie alla quale i cantoni possono adottare misure differenti. La situazione dei cantoni di frontiera come il Ticino, o Vaud, è infatti differente da quella dei cantoni della Svizzera centrale".

Jacqueline De Quattro aveva affermato che lei stessa, Moret e Maudet si sarebbero tirati indietro in caso di candidatura di Sadis. Conferma? La vodese, di fatto, non dice nè sì nè no. "Questo sarebbe stato un elemento molto importante nella mia riflessione. Scegliendo di presentare un solo candidato, il partito liberale radicale ticinese ha chiaramente aperto la porta a una candidatura romanda. Anche perché Petra Gössi auspicava più di una candidatura". Insomma, sembra dire fra le righe che la scelta ticinese ha di fatto costretto i romandi a presentare qualcuno (sostenendo la tesi portata avanti polemicamente da Franco Cavalli in questi giorni), ma non che avrebbe fatto un passo indietro.

Non si ritiene una lobbista. "L’associazione H  ha una missione d’interesse pubblico e tre quarti dei nostri membri sono ospedali pubblici. "Lo stesso direttore generale dell’Ente ospedaliero cantonale Giorgio Pellanda è membro del comitato. Il nostro obiettivo con H  è che tutti in Svizzera possano avere un accesso rapido alle cure ospedaliere". E sottolinea di lavorare, come politica, per diminuire i costi della salute.

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