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22.08.2017 - 21:250
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

Verdi e Unia decisi, "o 21 franchi di salario minimo orario, oppure siamo pronti a far tornare il popolo alle urne"

Il movimento ecologista e il sindacato hanno ben chiara quale deve essere la soglia sotto cui il Governo non dovrà andare per stabilire il salario minimo, "che deve permettere ai lavoratori residenti di vivere coi propri mezzi senza aiuti sociali"

BELLINZONA - I Verdi, assieme a Unia, sono pronti a far tornare il popolo alle urne in merito ai salari minimi, se quelli stabiliti saranno troppo bassi, ovvero sotto la soglia dei 21 franchi orari.

Il Movimento ecologista e il sindacato lo hanno reso noto oggi in un comunicato congiunto, dove affrontano il tema, ancora una volta, alla luce della sentenza del Tribunale Federale su Neuchâtel. "Il Consiglio di Stato si determinerà  a breve sull’importo del salario minimo da inserire nella legge di applicazione dell’iniziativa dei Verdi del Ticino. Alla luce della recente sentenza del Tribunale Federale relativa all’introduzione del salario minimo a Neuchâtel, il margine di manovra di governo e parlamento appare quanto mai ristretto. Scendere sotto l’importo previsto nell’ambito delle prestazioni complementari significa condannare molti salariati residenti alla povertà, ciò che secondo l’Alta corte federale è assolutamente da evitare", scrivono.

E hanno bene in chiaro quanto deve essere quella soglia, la stessa proposta dal capogruppo socialista Ivo Durisch qualche giorno fa. "Secondo i calcoli emersi dal tavolo tecnico di lavoro sull’iniziativa, tale salario minimo si attesta per il Ticino a 20,34 franchi orari, a cui si devono aggiungere un indennizzo orario di 50 centesimi quali spese professionali per il conseguimento del reddito. Il salario minimo si attesta quindi a circa 21.- orari, per far sì che i lavoratori residenti possano effettivamente risiedere e vivere con i propri mezzi sul nostro territorio e per evitare il ricorso alle prestazioni sociali. Si tratta di un salario sociale, che copre il fabbisogno minimo, e quindi non viola la libertà economica e rientra perfettamente, secondo quanto stabilito dal TF, nelle competenze dei cantoni".

Se il Consiglio di Stato tradirà le aspettative, si è pronti a raccogliere le firme per un referendum, dato che "la popolazione ticinese saprà certamente ribadire a governo e parlamento quale tipo di mercato del lavoro si aspetta dalla politica".

"L’applicazione del salario minimo cantonale permetterà di ridare una dimensione umana, socialmente e ambientalmente sostenibile dell’economia ticinese. In Ticino non vi è più posto per chi specula sull’offerta di lavoratori d’oltre forntiera  assunti a salari lombardi e non c’è più spazio per la bulimia di traffico e l’invasione di capannoni", concludono Verdi e Unia.

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