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07.09.2017 - 18:030
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

Ormai è scontro fra Quadri e il PPD. Il casus belli è la civica, ma si dibatte sulla democrazia e sul funzionamento dei partiti

I due pipidini Maurizio Agustoni e Giorgio Fonio hanno risposto alla presa di posizione del leghista. "Noi deputati in gran Consiglio non rinneghiamo il nostro voto, ma la base ha deciso diversamente". "Nei movimenti dove le decisioni le prendono pochi colonnelli queste cose non accadono"

BELLINZONA – È scontro PPD-Lega. Il tema? Si potrebbe dire la civica, ma in realtà essa è solo il casus belli, ovvero la miccia che ha fatto esplodere un fuoco che covava da tempo: basti pensare al botta e risposta, con sempre Lorenzo Quadri protagonista, in merito al candidato pipidino poi radicalizzato, e la risposta durissima di Popolo e Libertà.

Il Consigliere Nazionale ha attaccato con forza il PPD, dopo che il Comitato Cantonale ha deciso di non sostenere l’iniziativa sulla civica, mentre i parlamentari avevano detto sì in Parlamento. “Voltamarsina”, aveva tuonato Quadri, ritenendo che se non si fosse andati alle urne, PPD e PS avrebbe affondato il compromesso.

Maurizio Agustoni ha risposto a tono: vince la democrazia, e nessuno rinnega il suo voto. Caro Lorenzo, il PPD - diversamente da altri - ha un comitato cantonale (espressione della sua base) che, dopo un dibattito libero e aperto a tutti, può esprimersi sui temi in votazione. I deputati in Gran Consiglio non hanno rinnegato il loro voto e non sono dei voltagabbana. Semplicemente, come è già successo e come succederà sicuramente in futuro, la base l'ha pensata in modo diverso. Non è un dramma, è la democrazia ed è stato un esercizio di civica applicata”.

Insomma, parla del suo come di un partito all’interno cui vince la democrazia e non comandano in pochi. Quello che il capogruppo fa solo intendere, Giorgio Fonio lo dice chiaramente: “Se inqualificabile è il denunciare pubblicamente la mancanza di rispetto davanti ad un compromesso preso dopo anni di lavoro (chiedi al relatore Michele Guerra) o la continua denigrazione dei docenti allora si caro Lorenzo, sono inqualificabile (parola che Quadri gli ha rivolto nel suo testo, ndr). In un partito democratico che discute e dibatte proprio come vuole la civica, può succedere che la base dica ai propri rappresentanti che la scelta presa non è condivisa. Nei movimenti dove le decisioni le prendono pochi colonnelli questi non succede e ci si ritrova, per esempio, a votare tasse fino a ieri combattute, solo perché lo ha detto chi "comanda"”.

E Quadri replica: “Non mi pare proprio che il comitato stia denigrando in continuazione i docenti, noto invece che i docenti contrari denigrano l'iniziativa ed il comitato, anche tramite lettere pubblicate sui giornali”.

Si dibatte, appunto, di civica e di politica, ovverossia di come si decide all’interno dei partiti.
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