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08.09.2017 - 14:430
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

Marchesi grida al complotto. "Dopo PS e PPD, anche il PLR fa marcia indietro: c'è un progetto dei partiti di centro-sinistra per affossare un'utile iniziativa come quella sulla civica?"

Il presidente dell'UDC commenta: "si usa la scusa del dibattito interno per cambiare rotta su un progetto in precedenza condiviso e difeso? Vedo interessi di bottega dietro questa tendenza, ovvero i voti che potrebbero arrivare dai docenti. Cogliamo un'opportunità e votiamo sì"

BELLINZONA - La discussione per l'insegnamento della civica è partita ormai anni orsono, proba ne è che per redigere il compromesso firmato Michele Guerra in Parlamento ci sono voluti ben quattro anni. Sebbene i partiti lo abbiano votato, gli iniziativisti non si sono ritenuti soddisfatti e sono passati al contrattacco volendo tornare alle urne.

E i partiti si esprimono: curioso il fatto che i deputati abbiano votato in un modo, mentre i Comitati Cantonali, ed è successo negli ultimi tre giorni a PS, PPD ed ora anche PLR, raccomandano di bocciare l'idea.

Gioco democratico interno, è vero, ma Piero Marchesi, presidente dell'UDC e fautore del sì, non ne è convinto. Ecco la sua opinione:

"Dopo i deputati del PS, il PPD e PLR fanno retromarcia sull'educazione civica nelle scuole pubbliche. Cambiare idea è certamente legittimo, non è la prima volta che capita, ma un fuggi fuggi di questo tipo non si era mai visto. In Parlamento quasi tutti i partiti e parlamentari avevano votato in favore del progetto, ora vengono tutti" sconfessati" dai propri partiti?

Qualche legittimo dubbio nasce. Pur di non far passare un'iniziativa della destra, si è disposti ad anteporre interessi elettorali al bene comune? Si usa la scusa del dibattito interno dei partiti per cambiare rotta su un progetto in precedenza condiviso e difeso?

Come detto, tutto è legittimo, come da parte mia pensare a un progetto dei partiti di centro - sinistra costruito ad arte per affossare un'iniziativa utile e doverosa per permettere alla società di avere giovani cittadini consapevoli dei loro doveri e diritti nella società.

I commenti di alcuni parlamentari soddisfatti dopo il cambio di rotta del proprio partitonon fanno altro che confermare l'ipotesi di complotto ai danni dell'educazione alla cittadinanza.

Le molte opinioni contrarie che leggo ogni giorno sui quotidiani da parte di persone legate all'ambiente dell'educazione, molte faziose e piene di preconcetti, non fanno altro che confermare che dietro a questa contrarietà vi siano unicamente interessi di bottega. Forse qualcuno avrà contato i possibili voti che potrebbero essere generati dal corpo docenti e dagli ambienti dell'istruzione?

Alcuni docenti rifiutano inoltre il concetto che la politica e il popolo possano definire le materie da insegnare, la civica in questo caso. E chi mai dovrebbe deciderlo? I docenti stessi? Forse, sarebbe utile ricordare loro, che sono alle dipendenze dello Stato e di conseguenza dei cittadini.

Per fortuna vi sono molti altri docenti che accolgono con piacere questa proposta rendendosi disponibili a fornire il loro contributo per educare i giovani alla civica. A loro va tutto il mio rispetto.

L'educazione civica non è attualmente insegnata, lo dimostra uno studio ad hoc. Io stesso in passato non ho ricevuto un'educazione in questa materia. Ho terminato la scuola dell'obbligo 20 anni fa, ma a parte qualche situazione puntuale, dove la buona volontà di qualche direttore di scuola o di qualche docente che si impegna per promuovere questa importante materia, la civica non è insegnata nelle scuole ticinesi.

Approfittiamo di questa opportunità il prossimo 24 settembre e votiamo Si alla civica, per il bene dei nostri giovani e in barba a chi fa di tutto per mettere il bastone nelle ruote a una proposta sensata e auspicabile. Anche a chi cambia idea rinnegando le proprie convinzioni".
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