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14.09.2017 - 09:040
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

Cassis chiarisce, "non è vero che avevo rinunciato al passaporto italiano per poi riprenderlo nel 1992"

In caso di naturalizzazione agevolata, ovvero per matrimonio oppure perché nato in Svizzera, era possibile, anche prima del 1992, mantenere la doppia cittadinanza. È il caso del candidato liberale, che scrive alla NZZ per spiegare la sua situazione

BELLINZONA – Ignazio Cassis non ha mai rinunciato al passaporto italiano, da adolescente, per poi riprenderlo qualche anno dopo, e restituirlo di nuovo, come noto, poco tempo fa, in occasione della sua candidatura come Consigliere Federale.

Il liberale ha scritto alla NZZ, che per prima aveva parlato di questa doppia rinuncia, riprendendo Infosperber (a onor del vero, il Mattino è un po’ che ne parla…).

In teoria, sino al 1992 per acquisire un nuovo passaporto bisognava restituire l’altro, ma in alcuni casi questo non era necessario: se la naturalizzazione avveniva per procedura agevolata e non ordinaria, ovvero per matrimonio con un/a svizzero/a, oppure perché nati in Svizzera.

Quest’ultimo è il caso di Cassis, nato in Svizzera da genitori italiani. Dunque, smentisce di aver rinunciato a essere italiano, per tornare a esserlo nel 1992: sino al momento in cui la scelta è avvenuta per motivi politici, ha avuto la nazionalità italiana e, da quando era adolescente, quella svizzera. 
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