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24.09.2017 - 21:130
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

Diversamente a sinistra. I comunisti felici della bocciatura di Previdenza2020, "dobbiamo indebolire le casse pensioni private"

Se i socialisti e i sindacati si rammaricano per il no alla riforma, il Partito Comunista esulta. "La tesi del meno peggio non ha retto, il nostro paese si sa ancora mobilizzare. Il compromesso prevedeva l'aumento della tassa più anti-sociale che esita, ovvero l'IVA"

BELLINZONA - Diversamente al resto della sinistra, "il Partito Comunista si rallegra della bocciatura della Previdenza 2020 da parte del popolo svizzero".

Secondo il PC, infatti, "la tesi del “meno peggio” enfatizzata da una parte della sinistra non ha retto: quello delle pensioni è un tema infatti per cui i cittadini e i lavoratori nel nostro Paese si sanno ancora mobilitare e una tale dinamica andava valorizzata e non bloccata con un compromesso al ribasso, che prevedeva l’aumento della tassa più anti-sociale esistente (l’IVA) e l’aumento dell’età pensionabile delle donne lavoratrici".

Non finisce comunque qui: "Se i partiti borghesi spingeranno per portare l’età pensionabile a 67 anni ci sarà sicuramente una nuova battaglia, perché la soluzione non è quella di ridurre i diritti del lavoro, ma piuttosto quella di rivedere tutto il sistema dei tre pilastri, rafforzando l’AVS e indebolendo il ruolo (fino alla loro scomparsa) delle casse pensioni private": una battaglia e un cambiamento epocali, insomma. 
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