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06.11.2017 - 20:180
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

Scende la sera sul Gran Consiglio, parte la commissione d'inchiesta parlamentare. Pinoja spara, "non è come ci hanno detto"

Tamara Merlo ha proposto Pronzini e Mattei si è autocandidato ma i posti sono andati ai sei rappresentanti dei partiti che hanno il gruppo parlamentare. Il leghista Michele Foletti sarà presidente. Farinelli: "portiamo la pressione del popolo". Agustoni: "nessun intento persecutorio"

BELLINZONA – E ora tocca ai sei eletti: la commissione di inchiesta parlamentare è realtà. Sono le 20.06 e Gianora legge gli ultimi risultati delle votazioni sulle trattande seguenti, la stanchezza affiora fra i deputati che non riescono più a stare composti al loro posto e si muovono per l’aula.

Il pomeriggio è stato interminabile e pesante per tutti, incentrato soprattutto su Argo. Dopo le risposte alle interpellanze, è toccato a Pelin Kandemir Bordoli, presidente della Commissione della Gestione, ha spiegato che la CPI servirà per capire l’operato del Governo, che avrà un budget di 100mila franchi e tempo fino a giugno. E le diarie non saranno raddoppiate, come si era ipotizzato in questi giorni. 

Tutti i capogruppo si sono detti favorevoli, l’intervento più duro è stato quello di Gabriele Pinoja de La Destra, influenzato, come lui stesso ha ammesso, dal fatto di aver fatto parte della Sottocommissione che ha già lavorato sul tema. Ha raccontato di dubbi che emergevano in lui man mano che si susseguivano le audizioni, “dubbi che, se fosse vero quello che è emerso dalla stampa, verrebbero spiegati”. E, parlando di malaffare che si augura isolato, ha ribadito “la verità non è quella che ci hanno raccontato”.

Alex Farinelli ha sostenuto che con la CPI si potrà far sentire la pressione del Parlamento, rappresentante del popolo, mentre il pipidino Maurizio Agustoni non vuole né pregiudizi né intenti persecutori. Per Durisch, del partito che per primo aveva proposto questa soluzione, il Governo non ha saputo parlare alla gente, facendo andare a fondo la sua credibilità. mentre Caverzasio, seppur scettico in generale sulla formula, è convinto che sia l'unico modo per avere risposte politiche.

Come previsto, i partiti hanno proposto i nomi che si conoscevano: Franscella, Delcò Petralli, Lepori, Galeazzi, Foletti, Galusero, con il leghista candidato presidente. Ma, come aveva anticipato al nostro portale, Germano Mattei si è autocandidato, mentre per Tamara Merlo la persona adatta sarebbe stata Matteo Pronzini, “capace di porre domande scomode”.

Dunque, è servita una votazione, durante la quale poi Gianora ha fatto proseguire le trattande. Ma Pronzini non ce l’ha fatta e i posti vanno ai membri dei partiti che hanno diritto a un gruppo parlamentare. Foletti assume la presidenza: il partito di maggioranza relativa guiderà dunque la CPI.

Il lavoro ha inizio, la lunghissima giornata di Parlamento invece termina. Sugli spalti, ci sono ancora i manifestanti di “Ti aspetto fuori”, richiamati all’ordine più volte da Gianora e da due poliziotti.
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