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13.11.2017 - 11:090
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

Dadò al contrattacco, "indegno come viene usata e trattata ingiustamente la mia compagna per attaccare me e il PPD. Gli interrogativi sul caso Argo sono ben altri"

Il presidente del PPD prende la parola: "quel giorno in Parlamento la mia assenza era annunciata da tempo. Il concorso ippico? Non si può più nemmeno partecipare agli eventi pubblici? Giornalismo lavanderia! Le dimissioni di Beltraminelli non sono all'ordine del giorno, e per la CPI spero..."

BELLINZONA – Tutti parlano di lui, lo accusano, lo danno in crisi. Fiorenzo Dadò ha voluto dire la sua attraverso una forte intervista al Corriere del Ticino, e più che difendersi, attacca. È arrabbiato per gli attacchi ricevuti per la famosa cena a Bormio, in particolare rivolti alla sua compagna, e ritiene che si stia spostando il problema, mentre gli interrogativi del caso Argo sono ancora molti.

Parla di nuovo dell’incontro tra la sua compagna e Bernasconi per chiarire la questione dei 150 euro lasciati da Sansonetti, convinto che non vi sia nulla da nascondere. E l’evento ippico in cui è stato fotografato assieme alla donna e allo stesso Bernasconi? Qui Dadò si infuria, “il Concorso ippico internazionale di Ascona è un evento importante come il Festival del film di Locarno, ai quali sono invitate molte persone e autorità. Bernasconi è uno dei diversi organizzatori. Ma adesso, non si può più neppure partecipare agli eventi pubblici? Siamo oramai ai livelli di Novella 2000 e al giornalismo-letamaio importato dalla vicina Penisola, dove una qualsiasi circostanza viene usata per gettare sospetti e fango sulle persone” e parla di “giornalismo lavanderia”.

“La questione Argo 1 è grave perché c’è un mandato di 3,4 milioni di franchi dato senza la giusta autorizzazione. Inoltre ci sono centinaia di fatture pagate senza autorizzazione e ci sono anche le versioni discordanti e mai chiarite tra i due alti funzionari responsabili; il capo ufficio Renato Scheurer e l’ex capo divisione Claudio Blotti. I lettori concorderanno che forse è il caso di tornare a guardare la sostanza”, riprende, convinto che la sua cena sia del tutto marginale.

Ciò che più gli dà fastidio è il fatto che in questa vicenda sia stata tirata in bello la sua compagna. “Ho la consapevolezza che appena si presenta l’occasione un fuscello può essere trasformato in una trave e possono, come sta avvenendo ora, scaraventartela violentemente contro con molta cattiveria e colpendo anche i tuoi affetti, unicamente per il gusto di farli soffrire. È indegno vedere come viene usata e trattata ingiustamente la mia compagna per attaccare me e il mio partito, nonostante sia completamente estranea alla questione Argo 1, come del resto confermato dal procuratore generale John Noseda. Fa specie osservare come alcuni giornalisti e politici facciano la morale a destra e a manca, ma poi trattano le persone come spazzatura per i loro sporchi giochi, incuranti dei gravissimi danni che stanno causando alla salute e all’immagine delle persone, provocando molta sofferenza anche ai loro famigliari”, quando i problemi del caso sono ben altri.

Dimissioni di Beltraminelli? Non è un tema all’ordine del giorno, se mai dovesse esserlo, la scelta dovrà essere sua e del partito (che punterebbe sui subentranti) e non di altri partiti. Per quanto concerne una possibile ricandidatura del Ministro, il PPD non ne ha ancora parlato e lo farà nei prossimi mesi.

Dadò confida in Michele Foletti per quanto concerne la Commissione parlamentare d’inchiesta, e si augura in particolare che non vi siano fughe di notizie come accaduto con la Sottocomissione. Precisa che la sua assenza in Gran Consiglio il giorno della discussione fiume era annunciata da tempo per impegni lavorativi, e che in questo modo ritiene che tra l’altro i colleghi si siano potuti esprimere con più libertà.
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