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27.11.2017 - 12:150
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

Dadò scrive ai "ticinesi non rancorosi. Caratti critica il Mattino e in un giorno sono stato citato 19 volte. La RSI non può lasciare dubbi"

Il presidente del PPD prende carta e penna: "so di dare fastidio con le mie idee profilate ma ciò non giustifica questo accanimento". Difende la compagna e accusa, "tanti colpiscono col bazoouka persone che non hanno responsabilità e non può difendersi. Chi riparerà al danno di questo mobbing?"

BELLINZONA – C’è posta per… tutti. Fiorenzo Dadò, tirato in ballo da più parti per lo scandalo Argo (in particolare, per la cena a Bormio offerta alla sua compagna da Sansonetti, e per la presenza alla riunione che serviva a chiarire la stessa), ha voluto dire la sua. E desidera che tutti conoscano la sua opinione, soprattutto "i ticinesi non rancorosi", come li definisce in una missiva a tutti i fuochi  (200mila le lettere che partiranno).

Parla di una campagna “di odio e di disinformazione”, dato che lui con l’attribuzione del mandato ad Argo non c’entra nulla, e che sul caso si sta indagando su tre fronti. Per quanto concerne la sua compagna, il procuratore pubblico ha precisato che “non si è infatti mai occupata dei rapporti contrattuali con la ditta Argo (curati direttamente dai suoi superiori) ma unicamente del collocamento, smistamento e gestione dei richiedenti l’asilo assegnati al Cantone nelle varie strutture. Di conseguenza essa non poteva assolutamente interpretare il dono (cena) come tentativo di influenzare i suoi comportamenti nelle attività di propria competenza”.

E non si spiega quello che definisce un accanimento. Da settimane alcuni politici, organi di stampa e giornalisti presentano il caso Argo 1 facendo credere di aver individuato dei responsabili; ma responsabili di cosa? Colpiscono con il bazooka chi non ha nessuna responsabilità con il mandato ad Argo 1 e non può difendersi. Un atteggiamento irresponsabile, nella piena consapevolezza di nuocere all’immagine e, ancor più grave, alla salute di persone innocenti e, di conseguenza, dei rispettivi famigliari. Chi riparerà al danno di questo mobbing e della grave sofferenza causata?”. Domanda come mai anche tanto accanimento contro la sua compagna.

Dadò ce l’ha con qualcuno in particolare: prima di tutto, il direttore de La Regione Matteo Caratti, la RSI e il Caffè. “Tra le persone che con il loro agire martellante e pretestuoso manipolano la realtà e se ne infischiano delle gravi conseguenze sulla salute trattando la gente senza alcun rispetto, brilla in modo esemplare Matteo Caratti direttore de laRegione, con l’approvazione dell’editore-proprietario. Per anni ha criticato il Mattino della Domenica e i suoi metodi. Ma il Caratti, dall’alto della cattedra inquisitoria sulla quale lui stesso si è issato, si comporta diversamente?”. Ha contato le volte in cui è stato nominato dal direttore del giornale nell’edizione del 7 novembre: 19, quello che definisce un record.

La RSI ha per contro insinuato che ci potesse essere un funzionario corrotto, citando la vacanza in Sardegna di 5'000 euro pagata dalla Argo, senza precisa a chi (alla fine, è andata a beneficio dell’amministratore della società stessa). “La RSI non può lasciare i cittadini nel dubbio. Maurizio Canetta sa che le sue responsabilità quale direttore sono enormi e che non è il caso di lasciare che si giochi con dubbi e illazioni di tale gravità. L’informazione è un conto, l’accanimento e il giornalismo da lavanderia un altro”, prosegue Fiorenzo Dadò, che poi parla direttamente di sé stesso.

Si definisce una persona con u carattere schietto e con le idee profilate e sa che ciò può dare fastidio: “ciò non giustifica tutto questo astio e accanimento. A coloro i quali si esprimono e affrontano i problemi del nostro Ticino con odio e cattiveria, colpendo e ferendo gratuitamente le persone come se fossero spazzatura, posso solo augurare di trovare presto la pace interiore per godere di questi pochi giorni che viviamo su questa Terra”. Nel PPD, ribadisce, ci sono persone serie, a tutti i livelli, “con loro presto vi faremo delle proposte per affrontare le importanti sfide del nostro amato Cantone e le difficoltà delle nostre famiglie. Non mi illudo che la cattiveria di alcune persone e il tentativo di mettere zizzania e di manipolare la realtà si placheranno. Nonostante questo noi continueremo a collaborare con le persone ragionevoli e ad occuparci con passione dei problemi concreti della gente, con il rispetto che ci hanno insegnato i nostri avi”.
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