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07.12.2017 - 12:000
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

La LIA sotto l'albero. Il Governo chiede approfondimenti per decidere il futuro del contestato albo dei padroncini

Dopo il ricorso al TRAM vinto da una ditta del Sopraceneri e quello pendente della COMCO, il Consiglio di Stato vuol capire cosa fare. "Dobbiamo vedere se ci sono dei margini per apportare dei correttivi e mantenere l'impianto", spiega Manuele Bertoli

BELLINZONA -  “È evidente che i rimaneggiamenti della LIA avvenuti fino ad oggi hanno avuto il solo lo scopo di evitare ricorsi di confederati, italiani eccetera. Ciò non è bastato e una prima sentenza è già arrivata ma decine e più importanti arriveranno. La LIA in questi mesi, anche se non era necessario, ha dimostrato di non servire a nulla e di essere un costoso doppione mal gestito. Ha raccolto solo critiche e ha creato danni a costi esorbitanti”, scriveva qualche giorno fa Andra Genola, alias “L’artigianato”, colui che da tempo si batte, anche con raccolte firme, contro il cosiddetto albo dei padroncini.

“Non abrogarla di fronte a queste evidenti realtà, dopo il ricorso vinto al Tribunale Federale, che sono sotto gli occhi di tutti, è una scelta politica della quale bisognerà rendere conto. Ricordo che le aziende associate all’UAE sono circa 700 (ma non si sa quante di queste non volevano la LIA), 5000 sono le ditte che devono iscriversi mentre 4602 sono le richieste di abrogazione”.

Dopo un ricorso da parte di un’azienda del Sopraceneri contro l’iscrizione, vinto perché essa è ritenuta eccessiva, il tema è tornato di attualità. Abrogarla, correggerla o non fare nulla? Se lo sta chiedendo anche la politica, conscia che non si può ignorare la sentenza. E il Consiglio di Stato ha deciso di incaricare il giurista della Commissione e quello del Dipartimento del territorio di svolgere un approfondimento tecnico per capire quali correttivi è possibile adottare per rispondere alle criticità espresse dal tribunale.

“Come Governo  siamo stati chiamati in causa solo in questo momento. Prima era una questione del Dipartimento del territorio mentre ora la fattispecie è diventata più importante perché da questa sentenza sono emerse evidenti criticità sulla legge. Di conseguenza, abbiamo richiesto degli approfondimenti”, ha spiegato Manuele Bertoli al Corriere del Ticino. “Questa sentenza ha fatto un po’ d’ordine dal momento che si pone un problema tecnico e giuridico occorrerà capire qual è il margine di manovra, e soprattutto se effettivamente c’è un margine, per apportare dei correttivi e mantenere l’impianto”.

Ad essere messa in gioco è la proporzionalità. E si attende anche una sentenza in merito a un ricorso della COMCO, la quale ritiene che la LIA è contraria alla Legge sul mercato interno.

In ogni caso, si deciderà entro poche settimane, presumibilmente prima di Natale.
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