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10.01.2018 - 09:000
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

Da destra parte l'idea di legare i posteggi ai ristorni, ma c'è il rischio di un altro... 3-2

Galeazzi, assieme ai colleghi dell'UDC e di AreaLiberale e a Ferrari ha inviato una mozione di vincolare l'erogazione dei fondi alla realizzazione di parcheggi nei comuni di confine, un tema tornato attuale con la Stabio-Arcisate. Nel 2015 lo chiesero due pipidini, in Governo...

BELLINZONA – Il collegamento tra Varese e il Ticino ha rimesso sotto la lente d’ingrandimento uno degli annosi problemi all’interno di quello più grande riguardante il traffico transfrontaliero: la mancanza di posteggi in punti strategici, che potrebbero permettere ai frontalieri di spostarsi più facilmente col treno o utilizzando il carpooling.

E a molti sindaci dei comuni di frontiera, che comunque sono attraversati dalle vetture, sarebbero favorevoli e avrebbero gli spazi, se ci fossero le risorse.

I democentristi Tiziano Galeazzi (primo firmatario), Gabriele Pinoja e Lara Filippi, i due rappresentanti di AreaLiberale Michele Morisoli e Paolo Pamini e l’indipendente Cleto Ferrari sono tornati sul tema con una mozione che lega i ristorni alla realizzazione dei posteggi.

“Le zone fortemente deficitarie sembrano essere, oltre il confine con il Malcantone, (Lavena Ponte Tresa, Luino), Chiasso e Stabio come pure l’accesso nel luganese attraverso il valico di Gandria.
Se da una parte si vogliono raggiungere degli obiettivi concreti di spostare il pendolarismo dalla strada alla ferrovia, ci vogliono però anche delle infrastrutture adeguate alla situazione. Dalla parte Svizzera sono stati eseguiti importanti investimenti nel trasporto pubblico (ferrovia Stabio direzione Arcisate) e altri sono in procinto di essere potenziati (ferrovia Lugano Ponte Tresa). È tempo e ora che i comuni italiani di frontiera utilizzino i ristorni annuali dei frontalieri per favorire l’utilizzo del mezzo pubblico dei lavoratori pendolari in territorio ticinese, contribuendo così a sgravare la situazione del traffico, che nel nostro Cantone è divenuta oramai insostenibile”, si legge.

“È per questo che alcune richieste di collaborazione dovrebbero essere poste tramite le normali vie istituzionali, anche alle Autorità d’oltre confine e in particolare ai comuni italiani di fascia, che beneficiano in gran parte dei ristorni delle imposte che il nostro Cantone versa annualmente. Ristorni che potrebbero servire per realizzare queste strutture a beneficio di entrambi i Paesi, come del resto è definito nell’accordo fiscale degli anni ’70 e ancora in vigore oggi”, proseguono.

La mozione chiede dunque di “vincolare, mediante accordo tra le parti l’elargizione di parte dei ristorni dei frontalieri in investimenti per la creazione di P&R sulle zone di confine. È concesso un anticipo di una parte del versamento direttamente ai Comuni italiani che dimostrano con fatti concreti di voler utilizzare il ristorno per finanziare queste opere, importo che sarà da dedurre dal versamento globale dell’anno in corso”.

Un’idea non nuova, infatti Giorgio Fonio ha ricordato sui social di aver già voluto qualcosa del genere, senza che andasse a buon fine. “Nel 2015 io e il collega Agustoni chiedemmo che i soldi dei ristorni venissero utilizzazi per opere e servizi pubblici che alcuni Comuni italiani di confine sostengono a causa dei loro residenti che lavorano come frontalieri nei Cantoni Ticino, Grigioni e Vallese. Oggi all’apertura della nuova linea ferroviaria questa mozione è più attuale che mai… purtroppo”.

In effetti, da alcuni anni il Ministro Claudio Zali ha tentato di vincolare i ristorni a opere pubbliche, ovvero a chiedere che i soldi venissero dati una volta realizzate le suddette opere. Fra di esse, anche i parcheggi. Ma in Governo la maggioranza ha sempre optato altrimenti. Questa volta cambierà qualcosa? La Stabio-Arcisate è un’occasione troppo grande da lasciarsi sfuggire per ridurre il traffico transfrontaliero…
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