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20.02.2018 - 09:470
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

Quadri scatenato, "la pantomina dell'assessment un punto bassissimo delle istituzioni ticinesi. PLR, paga tu lo studio zurighese e la perizia per imboscarlo"

Al leghista non è andata giù la scelta di Andrea Pagani come Procuratore Generale. "Risponde a criteri di idoneità partitica del 'io do una sedia a te, tu dai una sedia a me'". Definisce il Gran Consiglio "il mercato del bestiame" e applaude l'iniziativa della Lega, "anche se so già come va a finire"

LUGANO - Non le manda certo a dire, Lorenzo Quadri. È furibondo per l'elezione di Andrea Pagani come Procuratore Pubblico, lo è con tutti i deputati di un Gran Consiglio che nel suo lungo post su Facebook chiama "mercato del bestiame", e soprattutto col PLR.

"Il mercato del bestiame è riuscito ad eleggere il candidato che il famigerato assessment zurighese secretato (neanche fosse il terzo mistero di Fatima) raccomandava di non eleggere. E le pippe mentali sulla sottile differenza semantica (?) tra "non idoneo" e "non raccomandato" si faccia il piacere di risparmiarle, visto che la differenza è la stessa che intercorre tra la zuppa ed il pan bagnato", inizia: l'assessment, come si sa, non è stato messo a disposizione dei granconsiglieri, e il Mattino aveva scritto che Pagani era stato ritenuto "non raccomandato", che per chi l'ha votato non aveva la stessa valenza di "non idoneo".

"L'indecorosa vicenda della nomina del nuovo procuratore generale, che evidentemente risponde a criteri di idoneità partitocratica (io dò un sedia a te, tu dai una sedia a me) e non qualitativa, scredita sia la giustizia che il parlamento. La pantomima dell'assessment prima commissionato dall'Ufficio presidenziale del GC e poi rottamato - con tanto di perizia farlocca per giustificare l'imboscamento - perché non dava la risposta che si voleva avere, segna certamente un punto bassissimo nella vita delle istituzioni ticinesi. Sorvoliamo poi sul partito che, in nome del "buongoverno" e delle "competenze" fa eleggere il candidato "non raccomandato" e fa cestinare l'assessment non sufficientemente compiacente. Si spera che a questo punto, in nome del "buongoverno", il PLR abbia almeno la decenza di pagare di tasca propria l'assessment, ed anche la perizia commissionata ad hoc per imboscarlo", prosegue, prendendosela dunque coi liberali, che hanno sostenuto Pagani.

"L'unica nota positiva di questo mercato del bestiame su una delle cariche più importanti nella Magistratura ticinese (poi ci si chiede come mai, e grazie a chi, i cittadini non hanno fiducia nella giustizia...) è l'iniziativa parlamentare dalla Lega per l'elezione popolare del PG. Dopo quel che abbiamo visto in queste settimane, è matematicamente impossibile per il popolo fare peggio del parlamento. Almeno l'elezione popolare porta con sé la legittimazione democratica e la possibilità di lasciare a casa l'eletto il turno successivo", prosegue. "E il colmo è che il Consiglio di Stato se ne è pure uscito a dire che l'elezione parlamentare dei magistrati l'avrebbe "spoliticizzata". Quando mai dei politicanti eleggerebbero in modo "non politico"? Purtroppo non ci vuole il mago Otelma per prevedere quale sarà il destino dell'iniziativa parlamentare leghista. Appare infatti evidente che la partitocrazia non ha alcuna intenzione di spossessarsi della prerogativa di fare cadregopoli con la carica di PG. Senza un'iniziativa popolare, ben difficilmente le cose cambieranno". Un invito tacito, dunque, a lanciarla. 


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