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09.06.2018 - 17:480
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

MPS risponde a Righini, "siamo al complottismo più becero!". Quadri: "la teoria di Pronzini 'agente del PLR' mi pare un po' fantasiosa"

Ieri il presidente socialista Igor Righini ha detto che "dare visibilità e votare per Pronzini significa portare acqua ai liberali". Il Movimento per il Socialismo ribatte, "rispolvera tesi della più buia era del movimento operaio". E il leghista ironizza, "scosse telluriche!"

BELLINZONA – Mancano tanti mesi alle elezioni, eppure in settimana diversi articoli e interviste di presidenti di partiti (pensiamo a Dadò, Righini e ieri Marchesi sul nostro portale) hanno animato il panorama cantonale.

A colpire in particolare delle dichiarazioni di Igor Righini, presidente socialista, che parlando delle forze di sinistra, ha attaccato l’MPS e in particolare Matteo Pronzini: “Purtroppo il Movimento per il Socialismo è poco incline alla ricerca di un’azione politica allargata; predilige una partitica dell’estremo in solitaria. Pronzini ha imboccato la strada dello spettacolo politico. È sopportato da nuovi comunicatori che sanno il fatto loro. Il “ragazzo di Lumino” è fornito costantemente di informazioni fresche dalla fonte dello Stato. Più voti del PS andranno all’MPS, tanto maggiore è la possibilità che il PLR raddoppi a spese di noi socialisti. Paradossale che la visibilità dell’estrema sinistra di Pronzini sia “sponsorizzata” dal PLR. Votare per l’MPS al Consiglio di Stato, dal lato pratico, significa portare acqua ai liberali”

Non siamo riusciti a raggiungere Pronzini per un commento, ma il profilo Facebook del Movimento per il Socialismo è passato al contrattacco. “Siamo al complottismo più becero in salsa nostrana... Righini rispolvera tesi della più buia era del movimento operaio, quando esso era in gran parte accecato dallo stalinismo. Dimentica però più di 70 anni di governo complice con la borghesia svizzera a tutti i livelli: comunale, cantonale, federale del suo partito”.

Oggi, sempre via social, ha commentato anche Lorenzo Quadri. “Botte da orbi tra compagni. Scosse telluriche nelle cabine telefoniche PS e MPS”, fa notare. “Poi la teoria di Pronzini "agente del PLR" pare un tantino fantasiosa...”. Non commenta in merito a quanto detto sulla Lega da Righini, ovvero che “venticinque anni fa è nata la Lega sul modello del suo fratello maggiore italiano, la Lega lombarda di Bossi. I leghisti ticinesi di allora sono stati abili a copiare il modello d’oltre confine. Hanno gridato una politica anti sistema contro i partiti tradizionali, le cadreghe, i frontalieri e i balivi. Oggi i leghisti occupano più cadreghe di tutti, vanno a Berna, votano ciò che decide l’UDC del miliardario Blocher e i frontalieri in Ticino sono raddoppiati”, oltre alle critiche a Gobbi e Zali.

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