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23.07.2018 - 15:300

"In caso di medicamenti non omologati, decida un gremio di esperti"

Dopo lo sdegno e la solidarietà per il 12enne, la politica si muove. Ecco la proposta di Chiesa

BERNA – Dopo Marina Carobbio, anche Marco Chiesa è pronto a muoversi a Berna. Il caso del 12enne del Mendrisiotto a cui la cassa malati non voleva pagare le cure, insomma, ha fatto scalpore, e dopo la solidarietà e il cambio di idea, è ora della politica.
La domanda che il democentrista si pone è: chi decide se un farmaco non omologato debba comunque essere pagato, un modo obbligatorio? E qui arriva la sua proposta, che inoltrerà a Berna. 

"Quando un farmaco non rientra nell’elenco stabilito da Swissmedic a decidere se rimborsare o meno una cura è l’assicuratore malattia una situazione che però, a mio modo di vedere è insoddisfacente e che in futuro dovrebbe essere modificata. Nei casi di malattie rare o quando si intende utilizzare un farmaco in via sperimentale, a decidere dovrebbe essere un gremio di specialisti. Questi disporrebbero infatti di tutte le competenze del caso per giudicare e stabilire quali cure devono essere prese a carico dal sistema sanitario. E quindi dalla collettività”.


“Chiedo espressamente al Governo perché il farmaco di cui si è tanto discusso, come altri, non è stato omologato in Svizzera se, insomma, è stata una scelta di natura economica o clinica e se nel nostro Paese vi sono delle difficoltà a registrare dei farmaci innovativi o specifici per le malattie rare”, continua al Corriere del Ticino. Perché, insomma, non vi è l’interesse a far omologare medicamenti per malattie rare? Un torto per molti.

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