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01.08.2018 - 12:580

"Quando bionda aurora". Nelle scuole viene insegnato?

Un'interrogazione interpartitica inoltra al Governo una serie di domande in merito all'insegnamento, obbligatorio dal 2013

BELLINZONA – Nel giorno del Natale della Patria, si torna a parlare di inno nazionale. Quello che qualcuno vorrebbe cambiare, quello che pochi calciatori della Nazionale cantano, facendo arrabbiare i tifosi. Chi lo conosce, tutto a memoria?

Per far sì che si cresca conoscendolo, anni l’allora deputato Marco Chiesa, oggi Consigliere Nazionale, inoltrò una mozione che “chiedeva di introdurre nelle scuole dell’obbligo ticinesi l’insegnamento obbligatorio del Salmo svizzero, sottolineando in particolare il “modello argoviese” che fu approvato negli stessi giorni dal Parlamento”. Era il 2008: nel 2013 il Gran Consiglio rimandò la proposta in Commissione speciale scolastica, qualche mese dopo il rapporto di maggioranza (contrario alla mozione) fu bocciato e passò invece quello di minoranza (favorevole).

Dunque, da maggio 2013 l’insegnamento del salmo svizzero è obbligatorio nelle scuole. Ma viene insegnato davvero? In occasione del primo agosto, sul tema si chinano diversi deputati, democentristi, leghisti ed anche liberali e pipidini.

Infatti Tiziano Galeazzi, (primo firmatario), Sergio Morisoli, Lara Filippini, Paolo Pamini, UDC (La Destra)
E Cleto Ferrari dell’UDC, Daniele Casalini, Lelia Guscio, Boris Bignasca, Omar Balli, Bruno Buzzini, Massimiliano Robbiani della Lega, Giorgio Pellanda, Andrea Giudici, Fabio Schnellmann del PLR, Nadia Ghisolfi, Alex Pedrazzini e Raffaele de Rosa del PPD inoltrano un’interrogazione al Governo.

"• Dal 2013 ad oggi nelle scuole dell’obbligo ticinesi è stato introdotto l’insegnamento del Salmo svizzero come richiesto dal Parlamento?

• Quali sono le modalità di questo insegnamento e chi lo impartisce?

• Vista l’obbligatorietà decisa dal Gran Consiglio, quali tipi di verifiche ha eseguito il DECS per accertarsi che il Salmo svizzero sia insegnato in tutte le sedi del Cantone?

• Se il DECS non fosse in grado di confermare l’uniformità dell’insegnamento, come intende lo stesso provvedere affinché le disposizioni parlamentari siano rispettate?

• Vi sono sedi o docenti che non rispettano l’obbligatorietà dell’insegnamento? Se del caso per questi sono previste delle sanzioni?”

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