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08.08.2018 - 11:000

Elezioni, rumors d'estate. Dadò e Farinelli si candideranno?

Il presidente del PPD non lo esclude, il capogruppo PLR smentisce TeleTicino che lo vedeva fuori per il caso Argo: "sto riflettendo"

BELLINZONA – Dopo la pausa estiva, dove si lavora sottobanco e più o meno in silenzio, dall’autunno scatterà la volata per l’anno elettorale: dalle cantonali in poi, sarà battaglia. Qualche spiffero arriva già. Chi si candiderà? 

Il PPD potrebbe calare l’asso Dadò, avversario dunque di Paolo Beltraminelli per la poltrona in Governo (difficile pensare a un raddoppio…). Lo ha detto lo stesso presidente l’altro giorno a La Regione, “non ho ancora deciso ma non escludo niente. Se ho accettato la presidenza del partito è perché sono disposto a mettermi in gioco”. Soprattutto se ci dovessero essere le primarie. A decidere comunque sarà il partito, ha spiegato al Corriere del Ticino: “ho promesso una lista combattiva, un vero confronto, dove i cittadini potranno scegliere liberamente chi votare. I nomi che figureranno su quella lista li decideranno i delegati al Comitato cantonale in autunno, gli stessi che hanno risposto anche al sondaggio”, intendendo il sondaggio agli aderenti che avrebbe avuto un buon numero di risposte.

E la proposta di Stefano Gilardi di accogliere gli indipendenti non viene scartata a priori. “Il futuro dei partiti democratici passerà verosimilmente da un movimento d’area, dove saranno predominanti i valori di coesione, identità e solidarietà sociale tipicamente nazionali, per il quale il PPD potrebbe essere la scintilla trainante. Se non ci credessi non mi impegnerei con i miei colleghi a portare novità e un nuovo modo di lavorare. C’è bisogno di una bella rinfrescata, ne siamo coscienti, e ci stiamo adoperando con impegno per fare questo. Per farlo (candidare gli indipendenti, ndr), ci vuole un certo consenso e occorre anche capire bene di cosa si tratta. Questa domanda l’abbiamo proposta nel sondaggio e se ne discuterà”.

In casa PLR, si punta al raddoppio. Con chi, oltre a Crhistian Vitta? TeleTicino ieri aveva detto che Alex Farinelli, capogruppo in Gran Consiglio, non sarebbe della partita. A chiudergli le porte sarebbe la convocazione da parte della Commissione parlamentare d’inchiesta su Argo 1. Farinelli aveva presieduto la Sottocomissione che si occupava di indagare, un funzionario dapprima aveva dichiarato per email che al DSS si era consapevoli di violare la legge, salvo poi ritrattare sempre per email. Di questa seconda missiva Farinelli, a quanto pare, non fece parola, ritenendola un carteggio privato.
Questo fatto potrebbe davvero escluderlo dalla lista? Lui sui social spiega invece di essere in fase di riflessione e smentisce chiaramente quanto riportato dall’emittente di Melide. “L’estate (e in particolare quella prima delle elezioni) è tempo di voci più o meno vere, e con buona pace di chi l’ha messa in giro questa non lo è Ci sto pensando molto seriamente perché candidarsi al governo vuol dire essere pronti (in caso di elezione) ad assumersi una grandissima responsabilità cambiando completamente la propria vita andando a svolgere un compito che contemporaneamente è un grande onore e un grande onere”.

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