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09.08.2018 - 13:590

PPD, non finisce qui. "La perizia ha smentito due Ministri. E Bertoli..."

I pipidini insistono sul caso Città dei Mestieri. "Bertoli invece di criticare il Parlamento faccia il possibile affinché esso non riceva messaggi di dubbia legalità"

BELLINZONA – Passata la festa. Gabbato lu santo, come si dice in alcune zone d’Italia? Per il PPD, assolutamente no. eVita ha ritirato la sua offerta al Cantone, che avrebbe acquistato uno stabile a Giubiasco dove installare la Città dei Mestieri. Troppo lunghi i tempi di decisione, per la società.

Ma per i pipidini, che per primi avevano messo in luce interessi liberali sulla questione, oltre che una possibile violazione della legge sulle commesse pubbliche, bisogna capire lo stesso cosa sia successo. E si scagliano anche contro Manuele Bertoli, il quale a sua volta aveva dato la colpa della questione all’immobilismo del Parlamento. “Ora, a parte il fatto che il tema è approdato sui banchi della Commissione della Gestione nel novembre 2017, vale la pena rilevare che il Gran Consiglio si è visto costretto a costituire un apposito gruppo di lavoro per approfondire i grossi dubbi emersi sulla regolarità dell'operazione proposta dal Consiglio di Stato, con il coinvolgimento in prima linea anche del Dipartimento condotto dall’on. Bertoli. Questi dubbi sono peraltro stati confermati da una perizia giuridica dettagliata e indipendente, la quale evidenzia una possibile grave elusione della Legge sulle commesse pubbliche e chiede ulteriori approfondimenti. Il Consigliere di Stato Bertoli, al posto di criticare il lavoro di approfondimento del Gran Consiglio che sta svolgendo il proprio dovere, faccia piuttosto il possibile affinché in futuro al Parlamento siano risparmiati Messaggi dalla dubbia legalità ed esiga maggiori controlli affinché tra Amministrazione, politica e interessi privati non avvengano collusioni di interessi inaccettabili come i fatti in questione starebbero a dimostrare”, si legge.

eVita si è ritirata, ma il PPD insiste. “Dal tenore delle dichiarazioni lette e sentite in questi giorni, sembra necessario ricordare che il Governo ha presentato un Messaggio la cui legalità è stata messa in forte dubbio da un’accurata perizia indipendente, allestita dopo aver verificato i documenti, eseguita da uno tra gli studi legali più autorevoli della Svizzera. La stessa perizia ha di fatto smentito le affermazioni dei due Consiglieri di Stato coinvolti, fatte durante la discussione sull’interpellanza Ghisolfi in Gran Consiglio. Un fatto grave che non può passare inosservato”. 

E rincara la dose, “l’iter procedurale appurato fino ad oggi rileva fatti e tempi che, così come si sono svolti, risultano inaccettabili, a meno che si intenda accettare come prassi futura nel nostro Cantone che dei politici usino la loro carica istituzionale per avvantaggiarsi economicamente e per favorire gli interessi economici dei loro amici. Il Partito Popolare Democratico si oppone a questo modo di agire e si aspetta dal Governo un’assunzione di responsabilità rispondendo in modo compiuto alle nostre numerose domande presentate tramite la Commissione della Gestione. Di questa spiacevole quanto grave situazione il Ticino ne avrebbe certamente fatto a meno, ma non è sicuramente il ritiro dell’offerta privata che esime le Istituzioni dalle proprie responsabilità”.

Infine, riporta le domande, numerose e articolate, ritenendo di non aver ancora avuto risposta, in merito ai rapporti fra i politici liberali, l’Amministrazione, sui prezzi, su eventuali artigiani contattati: insomma, a 360°, per un caso che non è chiuso. Tra l’altro, bisognerà vedere che cosa verrà deciso in merito al messaggio, perché il Governo vuole proseguire nella costruzione della Città dei Mestieri.

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