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13.10.2018 - 16:030
Aggiornamento: 21:44

MPS non molla. "Pronti ad andare di nuovo in Procura"

Il Movimento per il Socialismo attende risposta ma è pronto a "chiedere se chi lavora per non far uscire certe responsabilità non è colpevole penalmente"

BELLINZONA – L’MPS pronto ad andare di nuovo in Procura? Non è da escludere, secondo un testo di Pino Sergi pubblicato sul profilo Facebook del Movimento e su La Regione di ieri. Il motivo? Sempre i rimborsi, ma in particolar modo, ora, chi “ lavora in modo cosciente per impedire che esse emergano”. 

I punti sono sempre quelli: i rimborsi spesa e il trattamento a fine mandato dei Ministri. Secondo l’MPS, in entrambi i casi, e lo dicono anche dei pareri giuridici, ci sono delle leggi violate. “Dai nostri calcoli si tratterebbe complessivamente di una cifra di diversi milioni”, scrive Sergi, pensando anche alla rendita ponte dell’AVS che si assegnano i Consiglieri di Stato.

“Per avere il punto di vista del governo su questi due aspetti, il nostro deputato Matteo Pronzini ha inoltrato un’interpellanza con semplici domande che attendono semplici risposte: esse dovrebbero arrivare nella seduta del Gran Consiglio di lunedì prossimo. Vedremo cosa risponderà il Governo, anche se ci pare difficile immaginare che esso possa affermare che si tratti di pratiche conformi alle disposizioni di legge e regolamentari... Se così facesse, commetterebbe un chiaro affronto al diritto nonché al dovere, che dovrebbe essere sacro per un Governo, di rispettarlo”.

Il sospetto è che “molto probabilmente si cercherà di rivendicare la buona fede del governo, di distogliere l’attenzione dal nocciolo dei problemi giuridici diffondendosi su aspetti di dettaglio, di citare a sproposito qualche norma tecnica estrapolandola dal giusto contesto, di ricordare che nessuno aveva mai contestato simili pratiche in passato, di condannare la “foga persecutoria” del nostro deputato, ecc.: in poche parole, di organizzare, come si è tentato di fare sulla questione rimborsi, quel “muro di gomma” contro il quale si spera si esauriscano le battaglie di un povero e isolato deputato dell’estrema sinistra”, polemizza Sergi.

Che però non demorde. “Ma le domande e le responsabilità restano; e rimangono in particolare le responsabilità di chi lavora in modo cosciente per impedire che esse emergano. Ed allora, di fronte a questo atteggiamento, non resta che chiedere alla magistratura di verificare se queste responsabilità non abbiano anche rilevanza penale. Lo faremo di nuovo, se necessario. E vadano pure avanti a storcere il naso tutti coloro che ci danno lezioni di democrazia e di rispetto delle istituzioni, nello stesso momento in cui si organizzano per orchestrare, ancora una volta, la negazione delle cose più evidenti”.

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