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07.12.2018 - 14:260

I Verdi all'attacco, "in ottica elettorale si tiene il dossier sul salario minimo nel cassetto! E i liberali..."

Sono passato tre anni circa dal voto, da un anno il rapporto del Consigli odi Stato è pendente. "Il PLR dice di sostenere gli impresari onesti, quindi perchè ritarda? Forse perchè fra gli imprenditori non ci sono solo gli onesti?"

BELLINZONA – Quasi sei anni dall’inizio della raccolta firme per “Salviamo il lavoro in Ticino”, tre dal voto che ha visto vincere il sì, un anno col messaggio pendente: i Verdi sono stufi!

“Una situazione da tempo insostenibile con stipendi assolutamente non dignitosi, che di fatto favoriscono la sostituzione di manodopera locale con quella frontaliera. Le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti. Nel giro di una decina di anni in Ticino il numero di persone in assistenza è raddoppiato ed alcuni importanti indicatori come il tasso di povertà e il tasso di rischio povertà sono tre volte più elevati rispetto alle altre regioni della Svizzera. Non solo: nella maggioranza dei settori economici il salario in Ticino sta addirittura diminuendo, secondo quanto indicato dall'Ufficio cantonale di statistica”, si legge in una nota.

Non solo: “Di fronte a questi segnali e ad annunci di lavoro con retribuzioni di 2'000 franchi mensili per un tempo pieno, la politica ha l'obbligo di reagire in maniera tempestiva offrendo soluzioni concrete. Non può più permettersi di tergiversare”.

Ma la politica non si muove. “Il messaggio del Consiglio di Stato è pendente da più di un anno ma sembra che alcune forze politiche stiano facendo i loro calcoli in ottica elettorale e preferiscano di mantenere il dossier nei cassetti per non dover ammettere ai cittadini che in realtà non hanno nessuna intenzione di difendere i loro interessi”.

I Verdi attaccano in particolare i liberali: “Logico quindi chiedersi come mai un partito come il PLRT, che afferma di sostenere gli impresari onesti, continui a ritardare il rapporto commissionale sul salario minimo. Forse perché tra questi imprenditori onesti ve ne sono anche alcuni un po' meno propensi a pagare compensi dignitosi? O imprenditori orientati verso la manodopera a basso costo d’oltre frontiera che possono gestire in maniera subdola? Certezze non ve ne sono, se non una: ogni giorno che trascorriamo senza una legge che possa garantire un salario minimo dignitoso, un imprenditore con scarsa coscienza sociale si arricchisce e un lavoratore residente fatica tremendamente a trovare un’occupazione che possa sostentare sé e la propria famiglia”.

Da qui l’invito a procedere in fretta!

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