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19.01.2019 - 14:050

L'UDC per il ceto medio, "quelli come noi". Polemiche su Denti

Al Congresso Cantonale di Porza presentato il programma di legislatura 2019-2023, dove spunta prepotentemente la scuola. Filippini: "Non siamo un refugium peccatorum", ma l'ex Verde viene accettato

PORZA – Grandi applausi e tanta voglia di (ri)partire, in particolare dal ceto medio, considerato il motore della società ma anche quello più ‘snobbato’ da altri partiti. Per l’UDC, di questa categoria di persone gli altri partiti si occupano solo in periodo elettorale, per poi dimenticarsene o addirittura penalizzarli. 

Ma chi è il ceto medio, per l’UDC? Persone che “si alzano ogni mattina per lavorare, salariati, piccoli proprietari, artigiani, commercianti, albergatori, agricoltori, imprenditori, casalinghe, che con fatica e orgoglio tengono assieme le loro famiglie, pagano fino all’ultimo centesimo tasse e imposte, non ricevono né favori, né sussidi statali, sono dimenticati dalla politica e dallo Stato, non chiedono aiuti pubblici e non sono clientelari, non si lamentano e ci provano da soli. Non manifestano, non sfilano e non hanno lobby. Gli viene chiesto di lavorare, produrre, pagare, crescono e educano i loro figli e quelli di altri, ubbidiscono alle leggi e se sbagliano pagano, subiscono le diseconomie dei mercati dopati in silenzio. Subiscono le decisioni politiche avverse in silenzio. Hanno paura di cadere e finire tra i poveri e sanno che non saliranno più tra i ricchi”.

Un ceto a cui appartengono, e lo dichiarano con orgoglio, la maggior parte dei democentristi. I temi? Oltre ai classici come preferenza indigena, lavoro, sgravi, sovranità popolare e indipendenza dall’UE, anche la scuola. Che viene vista come opposta da quella che voleva il DECS in “La Scuola che verrà”.

Tra pacche sulle spalle e complimenti, c’è stato un momento di discussione sulla candidatura di Franco Denti, proposto last minute da Marco Chiesa, e accettato come candidato dalla maggioranza della Direttiva. Dopo l'uscita dai Verdi e il no del PPD, targato Beltraminelli, approda dunque all’UDC: non a tutti è piaciuto. Lara Filippini si è espressa con forza, chiedendo che il partito non diventi un “refugium peccatorum”. La Direttiva ha difeso le posizioni di Denti, con cui si è sempre collaborato bene, mai troppo distante dal centro destra. Alla fine, la sua presenza in lista è stata messa ai voti ed è stata accolta con 45 sì, 19 astenuti e 11 no.

Tornando al programma (che alleghiamo completo) cambiamento chiesto si articola in particolare in alcuni punti: 

"1. Famiglie tradizionali: da penalizzate a favorite;
2. Imprenditori e aziende serie: da demonizzati a promossi;
3. Lavoratori: da precari a valorizzati;
4. Giovani: da smarriti a protagonisti;
5. Contribuenti: da strizzati a rispettati;
6. Ceto medio: da dimenticato a considerato;
7. Società civile: da schiacciata a rilanciata;
8. Piccoli proprietari: da puniti a incentivati”.

Lo slogan è “ci rubano il futuro. Riprendiamoci le chiavi del nostro Ticino”.

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