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28.01.2019 - 12:000

Cassis alza la voce. "Italia, voglio un sì o un no. Sta sabotando l'accordo sui frontalieri"

In un'intervista a un quotidiano italiano, il Consigliere Federale non le manda a dire, facendo intendere che lo Stato Italiano sarebbe pronto a non firmare, sacrificando 400 milioni, per non mettersi contro gli elettori del Nord

DAVOS – Ignazio Cassis, a Davos, ha parlato con il quotidiano italiano La Stampa, e non le ha certo mandate a dire: è convinto che l’Italia stia sabotando l’accordo sui frontalieri.

“I frontalieri italiani sono circa 65 mila, il 95% lavora in Ticino. La loro imposizione fiscale è retta da un accordo del 1974: pagano un’aliquota che va dall’8 al 12%. Parte di queste imposte, il 38%, viene versata al governo italiano che le gira ai Comuni di residenza”, ha spiegato. 

Se venisse finalmente firmato l’accordo parafato nel 2015, la situazione cambierebbe un po’. Per i lavoratori, più costi, per lo Stato Italiano, un maggiore guadagno. Eppure l’Italia non firma.

Questione politica? Cassis fa intendere di sì. L’elettorato del nord è un bacino importante, tanto che a quanto pare la Penisola sarebbe pronta a sacrificare 400 milioni. Il Ministro non lo dice chiaramente, ma lo fa intendere.

E poi mette un ultimatum. Vuole chiarezza. “O sì o no, l’accordo è già vecchio di quattro anni”. Il suo omologo italiano ha parlato di una risposta entro primavera.

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