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01.02.2019 - 15:260

Il no ai semafori da 13'000. "Locarnese e Bellinzonese uniti"

Il Comitato Interpartitico ha consegnato oggi le firme alla Cancelleria Cantonale. "Perchè non si sono fatti dei test? Poi le rotonde sono più sicure"

BELLINZONA – Semafori o no sul Piano di Magadino? Deciderà la popolazione. Infatti è riuscita la raccolta firme per il referendum del Comitato interpartitico “Basta sprechi: no ai semafori sul piano di Magadino”, che oggi ha consegnato 13mila firme alla Cancelleria (altre arriveranno vidimate dalle Cancellerie dei Comuni).

“È importante notare che tra le oltre 13'000 firme, all’incirca 6'500 provengono dal Locarnese e circa 3'500 dal Bellinzonese, a dimostrazione che il tema è molto sentito e conosciuto dalla popolazione locale senza il bisogno di creare contrapposizioni tra regioni del nostro Cantone. I cittadini hanno capito benissimo che nel migliore degli scenari sarà soprattutto la popolazione locale a pagar dazio visto che saranno sistematicamente incolonnati a causa dei semafori. Curioso, tra l’altro, che le principali aziende e i commerci della zona non siano nemmeno stati interpellati”, esulta il Comitato.

Che spiega il perché del suo no: “l’unica vera soluzione non sono né i semafori né le rotonde, semmai il collegamento veloce. La politica cantonale al posto di perdere tempo e sprecare risorse dovrebbe concentrare le forze - anche grazie alla Deputazione ticinese a Berna - per velocizzare i tempi di realizzazione del collegamento A2-A13”.

L’apertura della galleria del Monte Ceneri farà diminuire il traffico di automobili. Ma coi semafori, cosa accadrebbe? Per i contrari, per prima cosa si sarebbe potuto procedere a un test. La paura è “un inevitabile cambio d’abitudine di una buona parte degli automobilisti, il che causerebbe più traffico sul lato destro del Piano di Magadino: infatti, alla luce di questi nuovi “dosatori di traffico” - ovvero i semafori - gli automobilisti proveranno l’alternativa, cioè la tratta parallela sull’altro lato del Piano di Magadino, che come sappiamo è già abbondantemente collassata”.

Infine, “studi internazionali e rapporti nazionali (cfr. rapporto MEVISA dell’Ufficio prevenzione infortuni-UPI) mostrano chiaramente che le rotonde sono tra le misure più usate e utili per migliorare la sicurezza stradale”.

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