BERNA – Come vedono dalla Svizzera Interna la corsa ai due seggi al Consiglio degli Stati in Ticino? Interessante un articolo pubblicato su molti media di Oltre Gottardo dal collega Gerhard Lob.
Parte spiegando che si tratta di una situazione di grande equilibrio, perché tutti e quattro i candidati hanno reali possibilità di essere eletti, avendo conquistato un numero tutto sommato simile di voti al primo turno.
Si concentra poi sul PLR: se Giovanni Merlini dovesse mancare l’elezione, sarebbe la prima volta nella storia che il nostro Cantone non manda agli Stati un liberale. Riprendendo lo slogan “Combattere”, specifica che Merlini “ne ha un disperato bisogno se vuole vincere la battaglia”. Sulle sue spalle grava il peso dell’orgoglio liberale. Ma il giudizio su lui di Lob non è molto lusinghiero: “Merlini, un dottore in legge, non è un candidato ideale. È un intellettuale e non è molto vicino alla gente. È popolarmente chiamato "Il Lord Inglese". Nel partito, specialmente nel Luganese, viene ricordato poichè sotto la sua presidenza perse il posto in Consiglio di Stato Giovanna Masoni”.
Lob si dice altresì sicuro che non arriverà il sostegno da sinistra, e che la congiunzione col PPD ha portato più danni che risultati utili, anche se potrebbe servire a confermare il seggio.
Se su Marina Carobbio si limita dire che sta giocando la carta dell’esser donna (oltre ad aggiungere che la sinistra è unita come non mai), decisamente favorevole il parere su Marco Chiesa: “Dovrebbe rappresentare l’intera destra. (Ritengo) che finalmente un rappresentante della destra ticinese, critico verso l’UE, deve essere rappresentato agli Stati”. Insomma, un’investitura vera e propria.
Il sostegno da parte della Lega è ancora modesto, aggiunge, ma d’altronde in via Monte Boglia ci si lecca le ferite per il risultato di Ghiggia.
E Lombardi? Se nemmeno lui, dopo cinque legislature, è sicuro… La parola chiave è incertezza.