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07.11.2015 - 17:440
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

Candidatura Gobbi, le spiegazioni di Pinoja e Bignasca

Il presidente dell'UDC Ticino e il coordinatore della Lega spiegano la candidatura Gobbi al Consiglio federale

BELLINZONA - Affollata conferenza stampa per l'annuncio ufficiale della candidatura di Norman Gobbi quale candidato ticinese dell'UDC al Consiglio federale. Il padrone di casa, il presidente dell'UDC Gabriele Pinoja, ha per primo preso la parola per spiegare le ragioni di questa candidatura, soffermandosi sull'unità di vedute con la Lega e con Gobbi in particolare. Molto più stringato Attilio Bignasca, secondo cui da Berna il treno per il Ticino parte una volta ogni trent'anni, per cui è necessario cogliere al balzo questa occasione. Il coordinatore della Lega ha altresì invitato la stampa a sostenere la candidatura Lega-UDC. Tradotto, come sempre occorre mostrare un Ticino compatto dietro al suo candidato. Anche se, come s'è visto nelle scorse ore, stanno crescendo i malumori nella sinistra, ma anche nel centro, per l'ipotesi Gobbi. Dalla sala sono poi giunte alcune domande sul destino dell'alleanza, due partiti che - fino a non troppo tempo fa - se ne sono dette di cotte e di crude, e che ora vanno a braccetto presentando addirittura un candidato leghista ma con la casacca UDC. La risposta di Pinoja si è rifatta all'alleanza ormai sancita, in vista anche delle elezioni comunali, mentre Bignasca ha tagliato corto, «ho sempre detto che la Lega non è un partito, nemmeno un movimento, ma uno stato d'animo. Chi vota Lega è leghista, chi non vota Lega non lo è. Se poi Gobbi per candidarsi al Consiglio federale deve prendere la tessera UDC... son poi solo 30 franchi o giù di lì».
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